Sessant’anni in toga Cerimonia coi decani dell’avvocatura

Riconoscimenti a Giovine, Incutti, Corrado, Melchionda e Pinto Attestati anche ai legali in attività da mezzo secolo

È stato l’inno nazionale italiano, cantato in piedi da tutti i presenti e, accompagnato dal suono di un violino, ad aprire la cerimonia che ha celebrato i cinquanta anni di attività forense di undici avvocati e i sessant’anni di attività di altri cinque. Ieri mattina, nell’aula “Mario Parrilli” del palazzo di giustizia di Salerno, si è tenuta l’annuale iniziativa voluta dal presidente dell’Ordine Americo Montera. Gli avvocati Fortunato Cacciatore, Ennio Capone, Massimo D’Auria, Vincenzo Desio, Pasquale Falasca, Alfredo La Torraca, Alfonso Maria Mattei, Francesco Occhinegro, Pompeo Onesti, Antonio Pansa e Rocco Pecoraro hanno ricevuto l’attestato che certifica i 50 anni di attività forense, mentre gli avvocati Enrico Giovine, Dario Incutti, Marino Corrado, Umberto Melchionda e Michele Pinto,che hanno compiuto oltre 60 anni di attività forense, hanno ricevuto a nome del Consiglio l’attestato del riconoscimento del prestigioso traguardo raggiunto. A questi ultimi è stato fatto omaggio di un orologio. Il riconoscimento è andato anche alla memoria di grandi avvocati salernitani da poco scomparsi: Mario Scuccimarra ed Emilio Spirito. Con grande commozione, sono stati i figli a ritirare l’attestato. Un riconoscimento è stato tributato anche al giornalista Enzo Todaro.

«Sono i primi avvocati che ho conosciuto, quando ero studente – ha ricordato Montera riferendosi ai colleghi premiati – e sono avvocati che noi vediamo ancora, tutti i giorni, qui, in tribunale, ad esercitare la professione con la stessa passione di quando hanno iniziato». Il presidente Montera ha imbastito per l’occasione, una trama, d’altri tempi. Ha infatti editato un libello nel quale ha raccolto le testimonianze dell’attività cinquantennale (o più) dei colleghi, facendo poi leggere in pubblico, dai figli, i passi esaltanti dell’attività forense dei premiati.

«Una manifestazione come questa – ha concluso il presidente dell’Ordine forense salernitano – vuole essere di esempio alle nuove generazioni, affinché attingano dalle vecchie generazioni la cultura forense e il rispetto della toga e contemporaneamente quello delle istituzioni».

Enzo Negri

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