Servizi sanitari al collasso Tagliati altri 14 milioni

La Regione riduce ulteriormente i trasferimenti all’Azienda sanitaria di Salerno A rischio le prestazioni e i livelli occupazionali nei vari centri di assistenza

Ancora tagli alla sanità salernitana. Continua, infatti, la riduzione dei trasferimenti dalla Regione all’Asl di Salerno. La ripartizione dei fondi per il 2013, pubblicata lo scorso 25 febbraio sul bollettino ufficiale, ha fatto registrare un taglio di oltre 14 milioni di euro. «Mentre all’Asl Napoli 1 vanno 164 milioni di euro in più», denunciano in una nota congiunta Salvatore Parisi di Anffas Salerno e Antonio Gambardella di Aspat Campania, che continuano: « Esiste forse un diritto alla salute di serie A e uno di serie B?». Il tanto agognato tavolo regionale sulla compartecipazione alle spese per le prestazioni socio-sanitarie non sta dando i frutti sperati. Molti centri sono ormai al collasso, impossibilitati a recuperare i crediti dai Comuni. «I servizi sono al collasso - scrivono Parisi e Gambardella - e nell’impossibilità di assicurare la continuità assistenziale e i livelli occupazionali. Una vicenda che - spiegano - se non fosse drammatica sarebbe grottesca perché l’incapacità dei Comuni di interagire con i distretti sanitari è palese». E, come se non bastasse, la Regione non avrebbe ancora trasferito all’Asl di Salerno le quote sociali relative agli anni 2010 e 2011 e, agli ambiti sociali, quelle relative al 2012 nonostante ci siano i fondi a disposizione per la copertura economica. Notizie, queste ultime, che sono emerse durante un incontro con il direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, che - affermano i due rappresentanti delle associazioni di categoria - «è consapevole che la chiusura delle residenze e dei centri priverebbe l’Asl della possibilità di assistere le persone più deboli e fragili della nostra comunità». Per scongiurare un blocco delle attività è stato chiesto al prefetto un incontro urgente al quale è stato invitato anche l’assessore provinciale alle Politiche sanitarie, Amilcare Mancusi. Una mossa che evidenzia come la situazione stia di nuovo per precipitare pericolosamente. Già un mese fa - durante una riunione con tutte le sigle di categoria, i sindacati e i centri salernitani - era stata di nuovo ipotizzata l’apertura di una nuova procedura collettiva di licenziamento, così come era avvenuto lo scorso autunno.

Mattia A. Carpinelli

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