Servizi funerari, indagato anche Fienga 

Il dirigente comunale si era presentato al pm come “persona informata dei fatti” ma le sue risposte non hanno convinto

Esequie gratis, manifesti funebri abusivi e mancato pagamento del servizio funerario per agevolare ditte vicine ai clan, un nuovo indagato si aggiunge alla lista già stilata nelle scorse settimane dal pm della Dda di Salerno, Vincenzo Montemurro. Si tratta dell’ingegnere, Nicola Fienga, 53 anni, dirigente del Comune di Scafati, che si aggiunge così all’ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, allo staffista Giovanni Cozzolino, al dirigente comunale dell’area economico-finanziaria, Giacomo Cacchione, al legale rappresentante della “Eternità onoranze funebri”, Giuseppina Ametrano, di Boscoreale, e di Alfonso e Catello Cesarano, di Castellammare di Stabia, all’epoca dei fatti contestati, legali rappresentanti della “Cesarano Nicola Pompe Funebri”.
Fienga è finito nel registro degli indagati venerdì, dopo l’interrogatorio che il dirigente comunale aveva sostenuto come persona informata dei fatti negli uffici della Procura Antimafia di Salerno. L’accusa che gli viene contestata è abuso d’ufficio. Fienga sarebbe finito nei guai per alcune dichiarazioni fatte al magistrato titolare dell’inchiesta, discordanti da alcuni fatti realmente accertati dalla Dda e confermati dal ragioniere capo del Comune, Giacomo Cacchione, nel secondo interrogatorio reso agli inquirenti. Per questo Fienga, venerdì sera, è stato invitato a nominare un legale di fiducia (nelle prossime ore il mandato sarà dato all’avvocato Federico Conte) e a ritornare in Procura, la prossima settimana, per sostenere un interrogatorio come persona indagata.
Fienga, da tempo, era finito nel mirino della politica locale e della stessa commissione straordinaria che, da febbraio, guida il Comune dopo lo scioglimento per camorra. Non a caso, nel nuovo piano di organizzazione del personale, il prefetto Gerardina Basilicata aveva dato l’ok all’assunzione di un altro ingegnere a tempo indeterminato per rimuovere Fienga dalla direzione dell’ufficio urbanistica, settore che attualmente coordina a Palazzo Mayer. Per l’accusa, Fienga avrebbe contribuito a omettere i dovuti atti del rispettivo ufficio per interrompere o impedire la illegittima attività di pubblicità funebre svolta dalle ditte “L’Eternità” e “Onoranze Funebri” sul territorio di Scafati a mezzo di impianti per l’affissione di manifesti funebri non consentito da leggi in vigore e consequenziali adottati regolamenti, abusavano dell’ufficio e delle funzioni svolte. Vale a dire - secondo il pm Montemurro - avvantaggiavano, anche a livello patrimoniale per il mancato versamento dei tributi, le due ditte «espressione diretta di consorterie criminali di stampo camorristico operanti sul territorio di Scafati, in particolare il clan D’Alessandro-Cesarano e il clan Matrone.
Domenico Gramazio
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