la lite sui fuochi

Servalli «Ripristinati il decoro e la civiltà»

Il Tribunale amministrativo della Campania, seconda sezione staccata di Salerno, si è pronunciato mercoledì scorso favorevolmente nei confronti del Comune di Cava de’ Tirreni sulla legittimità delle...

Il Tribunale amministrativo della Campania, seconda sezione staccata di Salerno, si è pronunciato mercoledì scorso favorevolmente nei confronti del Comune di Cava de’ Tirreni sulla legittimità delle decisioni assunte dall’amministrazione Servalli sui festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. Niente fuochi da Monte Castello, dunque, ma lo spettacolo pirotecnico ci sarà comunque a ridosso del parcheggio Tolomei del convento francescano. «L’amministrazione ha inteso solo affermare princìpi di buon senso per i quali Monte Castello non può diventare una base di sparo di fuochi pirotecnici senza limiti e concedibile a chiunque ne facesse richiesta – ha detto il sindaco Servalli –. In secondo luogo, gli interventi nel centro storico devono essere ispirati a buon gusto e sobrietà, bandendo ogni forma di “pacchianeria”. Entrambi i princìpi sono stati condivisi dal Tar che ha gettato le basi per un ripristino del decoro e della civiltà. È stata così sconfessata una pessima parentesi amministrativa ispirata alla debolezza e al permissivismo del mio predecessore».

Ma a gettare acqua sul fuoco dell’entusiasmo ci ha pensato il legale di padre Luigi, l’avvocato Alfonso Senatore. «Gli unici ad uscirne sconfitti sono i vecchi, i bambini e le mamme e tutti coloro che non potranno recarsi in zona Tolomei per ammirare i fuochi – ha dichiarato l’avvocato –. Questo l’unico motivo per il quale fra’ Gigino aveva chiesto che l’evento venisse realizzato sul Monte, dove tutti avrebbero potuto vedere. Alla fine la soluzione Tolomei è più favorevole, concentrandosi tutto nel convento, infatti, gli introiti saranno maggiori e più facilmente il rettore potrà rientrare nelle spese che sono state affrontate».

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