Elezioni 2015

Servalli, Cariello e Ferraioli eletti sindaci. Ballottaggi snobbati, De Luca non tira il Pd. I video dei festeggiamenti

Crollo dell'affluenza alle urne: -18% rispetto al primo turno, vota poco più della metà degli aventi diritto. Non si registra nel Salernitano l'"effetto governatore": due Comuni su tre vanno al centrodestra. Ma il centrosinistra riconquista il Municipio metelliano

SALERNO.  A Cava Vincenzo Servalli (Partito democratico e altre liste civiche di area) è il nuovo sindaco: ha sconfitto il primo cittadino uscente Marco Galdi (espressione del centrodestra), che già nella notte ha telefonato al competitor per complimentarsi per la sua vittoria. Massimo Cariello, invece, ha riportato il centrodestra alla guida del Comune di Eboli, superando Antonio Cuomo (candidato del centrosinistra).

Ad Angri, invece, sulla poltrona di sindaco si siederà Cosimo Ferraioli (candidato del centrodestra), che ha ribaltato il risultato del primo turno, ed ha sconfitto il primo cittadino uscente Pasquale Mauri (centrista, sostenuto anche dal Pd).

[[(Video) Cava, al corso si celebra l'elezione del sindaco Servalli]]

Flop De Luca. I risultati definitivi del voto di ballottaggio attestano che nei tre Comuni del Salernitano non si è registrato l'atteso "effetto De Luca". Infatti, due Comuni (Eboli e, soprattutto, a sorpresa Angri) su tre sono andati al centrodestra. Il Pd e la coalizione di centrosinista hanno vinto solo a Cava de' Tirreni, dove si sono ripresi la guida di Palazzo di Città.

[[(Video) A Eboli fuochi d'artificio per il sindaco Cariello]]

I RISULTATI / I dati finali dello spoglio a Cava  Eboli  Angri

Crollo affluenza. Cala l'affluenza alle urne per il voto di ballottaggio nei comuni di Angri, Cava de' Tirreni ed Eboli. Un dato fisiologico visto che al primo turno, lo scorso 31 maggio si votava anche per le regionali. Alle ore 23, cioè alla chiusura dei seggi, la media dei votanti nei tre Comuni del Salernitano interessati ai ballottaggi è del 56,32%, con un calo di oltreil 18 punti percentuali rispetto al dato del primo turno, quando alle urne si era presentato il 74,38% degli aventi diritto. Nello specifico, a Cava de' Tirreni si è superata di pochissimo la soglia della metà degli elettori (50,17%, contro il 69,71% del primo turno), ad Eboli ha votato il 54,68% della cittadinanza (rispetto al 75,37%) e  ad Angri il 68,82% (contro il precedente 81,34%).

I comuni al voto. Si è tornati alle urne, a partire dalle ore 7 e fino alle ore 23, in tre Comuni del Salernitano - Cava de' Tirreni, Eboli ed Angri - dove nessuno dei candidati a sindaco è risultato eletto dopo il primo turno. I cittadini sono, dunque, di nuovo chiamati al voto in occasione dei ballottaggi.

Primo turno. A Cava de’ Tirreni il sindaco uscente Marco Galdi si è fermato al 24,65% al primo turno, mentre il suo competitor Vincenzo Servalli (Partito democratico e altre liste civiche di area) ha ottenuto tre punti percentuali in più (27,67).

Ad Angri il centrista Pasquale Mauri, nonostante il sostegno di nove liste, tra cui quella con il simbolo del Pd, si è fermato al 42,28%, ma ha comunque un distacco di oltre nove punti sul suo concorrente di centrodestra Cosimo Ferraioli (33,00%).

Ad Eboli, infine, Massimo Cariello del centrodestra ha oltre 10,5 punti percentuali in più di Antonio Cuomo, il candidato del centrosinistra: il primo ha raggiunto quota 41,09%; il secondo il 30,58%.

C’è anche un’altra particolarità e riguarda il centrodestra: in tutte e tre le città del ballottaggio Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono presentate divise e questo ha nuociuto all’ex area del Partito delle libertà. Forza Italia è in gioco a Cava con Galdi e ad Angri con Cosimo Ferraioli, mentre Fratelli d’Italia è in pole position ad Eboli con Cariello. Le fratture e le divisioni, però, sono talmente profonde che, nonostante gli appelli all’unità, difficilmente al ballottaggio ci sarà il travaso dei voti. Ad Angri, poi, c’è la particolarità dell’accordo di Mauri con ciò che resta del Partito democratico. Un accordo già sperimentato con successo in occasione dell’elezione del presidente della Provincia e riproposto alle regionali con l’accordo all’ultimo momento, risulato vincente, tra De Luca e De Mita.