violenza domestica 

Sequestro e botte, il rumeno ai domiciliari

Va ai domiciliari il rumeno Augustin Cosmin Haraga, 30 anni, accusato di aver sequestrato la fidanzata quindicenne e picchiato la madre di lei per costringerla a ritirare la denuncia per sottrazione...

Va ai domiciliari il rumeno Augustin Cosmin Haraga, 30 anni, accusato di aver sequestrato la fidanzata quindicenne e picchiato la madre di lei per costringerla a ritirare la denuncia per sottrazione consensuale di minore. Per il giudice c’è il pericolo della recidività, considerata l’indole violenta dell’indagato. Da parte sua il rumeno, difeso dall’avvocato Giuseppe Russo, si è difeso in sede di convalida dell’arresto, sostenendo trattarsi di legittima difesa.
Tutto è accaduto l’8 dicembre scorso quando – secondo l’accusa – Haraga fece irruzione nell’abitazione dove la quindicenne vive con la madre e il fratello. La donna, che riporterà 25 giorni di prognosi, denuncerà che il rumeno, che lei conosceva con il nome di Cosmin, pretendeva che ritirasse la querela sporta giorni prima ai carabinieri. Perché c’è un antefatto: il 2 dicembre la ragazzina scomparve di casa, salvo ritornare dopo l’attività di indagine dei carabinieri a seguito della denuncia della madre. Al giudice Haraga ha fornito una sua versione, precisando che in casa c’erano molte altre persone. Aggiungendo che era stata la quindicenne ad avergli chiesto di portarla via.
I carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretta dal maggiore Erich Fasolino, infatti, notarono l’arrestato trascinare per il polso la ragazzina. I militari li rintracciarono poco dopo nei giardinetti, sorprendendoli a scambiarsi effusioni amorose. La madre, intanto, aveva dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale di Battipaglia. All’arrivo dei militari del radiomobile, la donna si presentò in una maschera di sangue. Aveva ricevuto un colpo alla fronte quando aveva difeso la figlia, aggiungendo che fino alla maggiore età doveva fare ciò che diceva lei. Secondo la ricostruzione era stata colpita dal rumeno con il piede del tavolo della cucina.
Massimiliano Lanzotto
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