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Sequestro beni a Pellegrino La Cassazione lo annulla

PONTECAGNANO. I giudici di Cassazione hanno annullato con rinvio la confisca dei beni di Giuseppe Pellegrino, l’imprenditore del settore delle palestre. Accolto il ricorso proposto dall’avvocato...

PONTECAGNANO. I giudici di Cassazione hanno annullato con rinvio la confisca dei beni di Giuseppe Pellegrino, l’imprenditore del settore delle palestre. Accolto il ricorso proposto dall’avvocato Mario Valiante che difende la famiglia del noto bodybuilder, coinvolto in passato in un’indagine sul traffico internazionale di anabolizzanti.

Nel provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca furono coinvolti, quali terzi interessati, i figli Francesco e Simone Pellegrino. La misura di prevenzione era stata disposta nel maggio dello scorso anno dal Tribunale di Salerno. I finanzieri apposero i sigilli alla “Time Body”, sempre a Pontecagnano, il cui valore commerciale era stimato in 200mila euro. Due anni fa, ad ottobre, invece, a Pellegrino era stato notificato un altro sequestro di beni, sempre dalla sezione misure di prevenzione di Salerno, ad un patrimonio stimato intorno ai 900mila euro. I finanzieri individuarono, tra l’altro, la palestra “Body Temple”, ubicata nella cittadina picentina, ed altri immobili ubicati nei territori di Montecorvino Pugliano e Bellizzi. Tutti intestati o riconducibili a Pellegrino. Secondo la procura antimafia, Pellegrino avrebbe acquistato altri beni non sottoposti a misura, dopo il primo sequestro, con il provento del traffico illecito di anabolizzanti e dopanti.