Sequestri per 5 milioni ai beni di Boccia

Sarno: sigilli a Villa Lina, cinque vigneti, tre uliveti e depositi bancari intestati a moglie e figlio

NAPOLI. Raffaele Rosario Boccia - detto Rafaele ‘o mbrugliò - è deceduto nel 2010 a 66 anni, ma le sue proprietà acquisite in modo illecito continuavano a fruttare. Legato al clan Alfieri, a Poggiomarino era punto di riferimento della Nuova famiglia e riuscì anche ad assumere la presidenza dell’Asl3. I carabinieri di Castello di Cisterna ieri hanno sequestrato beni per un valore di 5 milioni, quasi tutti a Sarno, ancora a lui intestati ma nella disponibilità della moglie Pasqualina Falanga e del figlio Antonio, eredi legittimi.

Sono stati apposti i sigilli a 5 vigneti, 3 uliveti, un agriturismo, una mega villa, Villa Lina, una casa più un deposito bancario a Salerno. Altri 5 appartamenti sono stati bloccati a Poggiomarino insieme all’istituto scolastico “Settembrini” all’epoca al centro di inchieste di camorra e filiali a Montecatini Terme, Roma, Napoli e Cicciano. Era la scuola privata dove si diplomarono con false attestazioni anche Rosetta Cutolo, sorella di Raffaele, con la votazione di sessanta/sessantesimi e alcuni familiari di Pasquale Galasso, capo zona in quegli anni dell’area di Poggiomarino e Sarno. La moglie Pasqualina ne risultava l’amministratore unico.

Boccia usava la scuola privata come base per le sue attività delinquenziali. Il sequestro è scattato anche per l’Istituto geriatrico centro meridionale di Cicciano, per la Rotografica campana spa e per la Nuova Italia editrice srl.

«La misura di prevenzione si fonda - scrivono i carabinieri - su una molteplicità di elementi raccolti dagli investigatori, tra cui sentenze di condanna che hanno segnato la storia del contrasto alla criminalità organizzata campana. Il tribunale ha ritenuto infatti che l’indagine economico-patrimoniale eseguita, consenta di verificare come la capacità reddituale ufficiale dal nucleo familiare di Boccia non sia tale da giustificare l’accrescimento patrimoniale verificatosi nel tempo, essendo emerso che anche Pasqualina Falanga e Antonio Boccia, risultano attualmente titolari e/o avere la disponibilità di beni di valore sproporzionato alle capacità reddituali dichiarate».

Ferruccio Fabrizio

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