L'INCHIESTA

Sequestrati due milionidai conti della Curia vescovile

Si tratta di parte dei soldi devoluti con l'otto per mille. L'ipotesi di reato è truffa aggravata

Poco meno di due milioni, compresi quei 500mila euro che sono una parte dei trasferimenti relativi all’otto per mille. Questa la cifra fin qui sequestrata dalla Finanza sui conti della Curia salernitana nell’ambito dell’inchiesta sull’Angellara Home, l’albergo realizzato in litoranea al posto della Colonia San Giuseppe e dal luglio scorso sotto sequestro per una serie di presunti illeciti di natura finanziaria ed edilizia.
Sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria, coordinati dal maggiore Mazzotta, su ordine del pm Roberto Penna, ed effettuare il congelamento dei conti bancari presso una serie di istituti di credito. L’ultimo ha riguardato proprio una parte dei fondi dell’8 per mille. I finanzieri, rispetto ad un trasferimento complessivo alla Diocesi salernitana di un milione e mezzo di euro, hanno bloccato poco più di 500mila euro, il 50% della somma che doveva essere destinata alla manutenzione degli edifici religiosi. Non sono stati invece toccati - sostengono gli investigatori - i soldi destinati, invece, alle opere caritatevoli che restano nelle disponibilità della curia. Questo provvedimento d’urgenza, eseguito il 18 agosto scorso, è stato convalidato pochi giorni fa dal gip Dolores Zarone. Ben più consistente era stato il sequestro effettuato sempre dalla Tributaria il 28 luglio (e convalidato dal gip Vito Di Nicola il 4 agosto scorso): in quella occasione, sempre su un conto della Curia, erano stati bloccati un milione e 200mila euro. Anche in questa occasione si trattava di fondi destinati all’amministrazione della diocesi e non ad opere di assistenza o servizi (come ad esempio le scuole gestite da istituti religiosi). I due sequestri - che secondo una nota inviata ai parroci all’economo della Curia, Vincenzo Rizzo, avrebbero bloccato l’operatività dell’Ufficio anche in materia di attività pastorali - sono il frutto degli accertamenti effettuati dalla Tributaria all’indomani del sequestro della struttura Angellara Home eseguito il 15 luglio scorso (già in quella occasione furono sequestrati su un conto della curia 192mila euro). L’inchiesta del pm Penna era nata alcuni mesi prima sulla base di un esposto inviato in Vaticano (e poi finito in Procura) da monsignor Matteo Notari, presidente dell’Istituto sostentamento del clero, e Luca De Franciscis, commercialista e presidente del collegio dei revisori dei conti dell’istituto. Entrambi segnalarono presunte irregolarità nella gestione dei beni della Diocesi; e tra queste anche la trasformazione della Colonia San Giuseppe in un albergo di lusso che, nel giugno del 2006, passò in comodato gratuito sotto la gestione di una onlus - l’Associazione Colonia San Giuseppe. Il tutto con soldi pubblici, 2,5 milioni, erogati nel 2002 dalla Regione. Un finanziamento richiesto in base ad una legge che consentiva il recupero ed il riutilizzo delle strutture assistenziali caritatevoli; e non certo, sostiene l’accusa, un albergo di lusso. Da qui la contestazione della truffa, con un danno stimato in 2 milioni e 400 mila euro. Soldi che la Finanza sta cercando di recuperare attraverso sequestri mirati.