IL CASO

Sequestrate ai clochard le coperte dei volontari

Salerno: rivolta dell'associazioni dopo l'ultimo blitz dei vigili urbani

SALERNO Un assurdo paradosso: da un lato ci sono dei cittadini che si organizzano per raccogliere coperte e giubbini da destinare ai diversi senzatetto che vivono all’addiaccio, in questi giorni sotto la pioggia torrenziale, presto nel gelo dell’inverno; dall’altro c’è un pool di agenti della polizia municipale incaricato di scoprire i luoghi in cui questi disperati si rifugiano abitualmente e, una volta individuati, di intervenire per privarli di quelle stesse coperte e giubbini che la generosità salernitana ha riservato agli ultimi della città, «agli “invisibili” che vengono però subito notati quando occupano per qualche ora le panchine del lungomare». A scagliarsi contro l’ennesimo blitz dei vigili finalizzato a punire e ad allontanare chi bivacca sul suolo cittadino sono alcuni dei volontari che con cadenza settimanale dedicano qualche ora del proprio tempo ad assitere gli homeless presenti sulle strade salernitane, italiani o stranieri che siano, giovani o vecchi, sostituendosi di fatto alle istituzioni che potrebbero, e dovrebbero, correre in aiuto di chi non ha neanche un tetto sotto cui ripararsi.
«Gravare di precedenti queste persone sembra che faccia parte di una tattica precisa: rendere gli sgomberi graditi a quella parte della popolazione per cui essere senza fissa dimora equivale ad essere un pericoloso delinquente – afferma indignato uno degli “angeli” dei diseredati – ma nessuno si è chiesto perchè si trovavano sul lungomare. Erano lì perchè lì ci sono gli unici bagni pubblici della città dove possono fare i loro bisogni o lavarsi. Queste persone non hanno niente e tra di loro ci sono parecchi italiani, non si tratta solo di stranieri».
Insomma, il problema esiste ed è inutile far finta di niente: ci sono a Salerno delle persone che non hanno dove dormire e proprio per affrontare questa emergenza prima che arrivi il grande freddo, domani alcune associazioni di volontariato si incontreranno presso la Casa Saveriana del rione Piombino che, così come fatto in passato, anche questo inverno ormai alle porte potrebbe aprire le sue porte ai senzatetto. E sarebbe l’unico posto in città dove chi non ha un letto potrebbe trovarlo. Ma di certo i missionari saveriani non possono accogliere tutti, all’interno della struttura c’è un numero di posti limitato e i bisognosi, purtroppo, non accennano a diminuire. Prima che sia troppo tardi e che si assista a un’altra morte in strada, come quella avvenuta nella più completa solitudine qualche giorno fa nel mercatino etnico di via Vinciprova, è bene che chi può faccia qualcosa.