Sequestrata casa di riposo per anziani

Il blitz dei carabinieri a Picciola di Pontecagnano. Denunciati l’amministratrice di una onlus e i familiari dei dieci ospiti

PONTECAGNANO. Chiusa una casa di riposo per anziani a Pontecagnano per gravi carenze strutturali e tecnologiche. Il blitz dei carabinieri è avvenuto all’alba di ieri. Nel gruppo residenziale per anziani “L’Aurora”, in via Abate Francesco Conforti, in località Picciola, erano ospitati dieci anziani, tutti ultrasettantenni, quattro dei quali non autosufficienti. L’amministratrice della Onlus che la gestiva è stata denunciata per abbandono di persone incapaci. Stessa ipotesi di reato è contestata ai familiari degli anziani.

In quella casa in aperta campagna, su un solo livello, da alcune settimane vivevano dieci anziani. A occuparsi di loro il personale di una organizzazione Onlus. Si tratta di persone avanti con gli anni, alcuni affetti da gravi patologie. Al momento del blitz dei carabinieri, gli ospiti dormivano. Sul posto è stato chiesto l’intervento di un medico geriatra che li ha visitati, trovandoli in buone condizioni di salute. Le irregolarità riscontrate dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Battipaglia, diretta dal capitano Giuseppe Costa e dal tenente Gianluca Giglio, hanno riguardato le autorizzazioni amministrative necessarie per aprire una casa di riposo. Per gli investigatori, infatti, si tratta di una struttura del tutto abusiva, priva di ogni permesso. Inoltre, nel corso dei controlli, sarebbero emerse delle gravi carenze rispetto ai requisiti strutturali e tecnologici previsti per tali tipologie di strutture residenziali soprattutto se destinate a ospitare anziani non autosufficienti.

Nella casa sequestrata in via Abate Conforti c’erano dieci anziani, mentre la legge prevede un massimo di sei ospiti autosufficienti per rientrare nei parametri di una casa famiglia. Tra gli ospiti, inoltre, ve ne erano quattro non autosufficienti. Pertanto si trattava di una casa di riposo e i requisiti sono più esigenti. I carabinieri si sono soffermati anche sul personale impiegato. Si indaga, infine, sulla regolarità dell’assunzione e sul possesso dei requisiti dell’unica persona trovata all’interno della struttura ed addetta alla vigilanza dei pazienti e non dei semplici ospiti. La struttura trasformata in casa di riposo ha un valore di un milione di euro ed è stata sottoposta a sequestro amministrativo. Gli anziani sono stati affidati ai familiari che li hanno spostati in altre strutture idonee.

Massimiliano Lanzotto

©RIPRODUZIONE RISERVATA