la denuncia

«Seppellimmo l'amianto dell'Ideal Standard per fare spazio al Sea Park»

Un ex operaio racconta lo smaltimento irregolare: «Bisognava fare presto e sotterrammo tutto utilizzando vecchie nicchie, vasche e cisterne»

SALERNO. Nella zona industriale di Salerno, dove si stava cercando di avviare il progetto del Sea Park, fu seppellita una grossa quantità di amianto che proveniva dagli ex capannoni industriali della Ideal Standard. Lo ha rivelato, in un'intervista al quotidiano Cronache, un elettricista che ha lavorato in due parentesi con l'azienda. «Abbiamo interrato gran parte dei materiali da smaltire, dovevamo preparare la struttura alla nuova proprietà», dice Rosario Ragone, dal 2000 al 2003 fu richiamato al lavoro proprio per sistemare gli ex capannoni industriali che sarebbero dovuti essere al servizio del nascente Sea Park.

Ragone spiega che l’amianto c’è sempre stato, nei forni e nella coibentazione di tubi di areazione e di trasmissione, di acqua e di vapore. Ma anche come copertura del tetto. «Nei vagonetti dei forni c’era amianto, così come nelle corde di separazione dei vagonetti all’interno del forno. E le varie tubature erano tutte rivestite di amianto. C’erano delle vasche, cisterne e nicchie. Penso che gran parte del materiale durante i lavori di dismissione dell’impianto sia finito proprio lì. Naturalmente tutto interrato e coperto da cemento. Dovevamo liberare tutto in tempo, gli impianti erano stati già trasferiti nelle altre sedi di Ideal Standard, qui a Salerno erano rimaste strutture di lavoro non trasportabili e vari materiali, anche difficili da smaltire».