Sepolture al cimitero Sequestrati pc e registri

La Finanza sta indagando sulle tumulazioni in fosse e loculi degli ultimi due anni La scoperta dopo la richiesta inevasa di accesso agli atti del consigliere Cardiello

Un’inchiesta sulla gestione del cimitero: la sta portando avanti la guardia di finanza dal novembre dello scorso anno quando, su ordine della Procura, furono sequestrati i computer ed i registri cartacei dei defunti relativi agli anni 2014 e 2015. Il dato emerge da una comunicazione inviata al capogruppo di Forza Italia, Damiano Cardiello, dal direttore dei servizi cimiteriali, Damiano Bruno, per rispondere alla richiesta del consigliere comunale di fornire una serie di atti. I computer – si apprende sempre dal dirigente del servizio – sono stati restituiti dalla Finanza nel gennaio scorso e consegnati all’Ufficio Ced (Centro elaborazione dati) che ha provveduto a reinstallarli negli uffici cimiteriali solo lo scorso mese di marzo. Sorte diversa, invece per i registri cartacei che sono ancora sotto sequestro. In particolare le “Fiamme gialle” stanno verificando chi, tra il 2014 ed il 2015, operava all’interno del pio luogo e sulla base di quali autorizzazioni e permessi rilasciati dall’Ente pubblico. Cosa cerca la Finanza in quelle carte? Sull’inchiesta c’è il massimo riserbo. Di certo di tratta delle operazioni di tumulazione dei defunti nelle fosse e nei loculi del cimitero cittadino. Operazioni compiute dagli addetti al servizio e da privati.

Il capogruppo di Forza Italia, dal canto suo, lamenta proprio la mancata consegna dei documenti richiesti: «Il gioco delle tre carte è oramai una prassi consolidata in uso al Comune di Eboli. Ho fatto una richiesta di accesso agli atti relativa agli elenchi dei defunti anni 2014-2015, consapevole che ne avrei avuto visione e copia immediatamente, proprio per dare qualche giorno in più agli uffici preposti per il rilascio di quanto richiesto». Ma trascorsi circa cinque mesi niente documenti, ma una lettera dei direttore Bruno: «la risposta non solo sa di presa in giro ma fa emergere anche di una indagine in corso da parte della magistratura sul cimitero Scrivere “non è stato possibile estrarre dai comp(i)uter l’elenco defunti in quanto il programma non ha restituito alcuna stampa” non ha alcun significato letterale, perchè dopo l’avvenuto dissequestro quegli stessi computer non sono stati formattati e contengono gli stessi file che vi erano in precedenza».

«Farebbero bene gli organi inquirenti, a questo punto, ad approfondire una serie di altri aspetti della vicenda – dice Cardiello– come i 72mila euro di manutenzione, 30.500 euro di espurgo, 73.200 euro per la pulizia e 34mila euro per le lampade votive». Ed ancora «se risultano essere state costruite cappelle o edicole funerarie, senza regolare concessione nè autorizzazione; il volume di incassi degli ultimi tre anni, in relazione a concessioni, inumazioni e tumulazioni; se i pagamenti avvengono regolarmente sul conto corrente intestato al Comune».

«Attenderò non oltre una settimana per il rilascio di tutta la documentazione richiesta – annuncia il consigliere – dopodichè presenterò un esposto in relazione all’omissione di atti d’ufficio che si sta perpetrando ai danni del sottoscritto e di tutta la collettività».

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