Nocera Inferiore

Senza un letto, pazienti fermi in corsia

All’ospedale “Umberto I” l’emergenza è diventata quotidiana. Salucci: «La nostra struttura rappresenta un terminale»

NOCERA INFERIORE. Ancora troppe barelle nelle corsie dell’ospedale Umberto I . Dalla nefrologia-gastroenterologia alla medicina, è un proliferare di letti aggiunti.

Sono emblematiche le foto scattate martedì pomeriggio in questi reparti. L’accompagnatore di un paziente che doveva sottoporsi a un controllo gastrico ha portato con sé la macchinetta fotografica e ha immortalato il caos. Una situazione conseguente all’enorme bacino d’utenza che fa riferimento alla struttura di viale San Francesco, non certo alla volontà di medici e paramedici. Tre le barelle parcheggiate dietro i paraventi, così come era avvenuto circa quindici giorni fa. Nelle fotografie si vedono i tre pazienti e accanto a loro dei familiari. Alcuni sono seduti, altri sono in piedi intenti a chiacchierare. Una situazione peggiorata ieri pomeriggio, quando in corsia c’erano ben quattro letti. Una grave violazione della privacy e della dignità dei ricoverati che devono mangiare, bere, fare la terapia, l’igiene e i loro bisogni fisiologici in corridoio, davanti a tutti. Assente il direttore sanitario Alfonso Giordano, sulla vicenda è intervenuto Mario Salucci.

Il direttore facente funzioni ha spiegato che da «Nocera si può trasferire solo in strutture di alta specializzazione», insomma è un terminale. I pazienti non possono essere girati su ospedali analoghi o più piccoli, ma solo in presidi specializzati. Questo però non sempre avviene. Le patologie dei barellati, infatti, sono perfettamente gestibili a Nocera e, comunque, anche negli ospedali di alta specializzazione si riscontra il “tutto esaurito”. «Quella che appare un’anomalia – ha dichiarato Salucci –, non lo è. Noi non possiamo negare ricoveri o attivare trasferimenti». Inevitabile, dunque, che in particolari periodi dell’anno si riscontrino situazioni estreme. In medicina generale, per esempio, si sta gestendo il picco influenzale. Tanti gli anziani che arrivano all’Umberto I in preda a crisi respiratorie e febbre. Si sta cercando di correre ai ripari con l’acquisizione di lettighe più idonee e funzionali, liberando le barelle. A volte i medici del pronto soccorso sono costretti a lasciare sulle portantine delle ambulanze gli utenti che arrivano con il 118. A gravare è pure la carenza di spazi.

I reparti ingolfati avrebbero bisogno di qualche stanza in più. I ricoverati ordinari non sempre stanno meglio di quelli in corridoio, perché le camere sono riempite all’inverosimile. Un’opportunità sarebbe sfruttare i reparti vuoti. La medicina generale potrebbe trovare sfogo nell’ex ematologia, reparto ubicato nella stessa ala al quinto piano. Stessa cosa si potrebbe fare per la nefrologia-gastroenterologia, la corsia prospiciente è attualmente destinata ad ambulatori e uffici del servizio di medicina del lavoro. Insomma, attività che potrebbero andare benissimo altrove, liberando spazi per i ricoveri. Pure al terzo piano c’è una corsia da recuperare.

La giornata di ieri è stata caratterizzata anche dalla presenza dei carabinieri del Nas. I militari sono stati in viale San Francesco dopo il vitto arrivato aperto nel reparto di malattie infettive. Una situazione spiacevole, risolta immediatamente. Sulla scrivania di Salucci c’erano le foto delle quattro vaschette arrivate non perfettamente sigillate.

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