Senza stipendio da undici mesi

Pellezzano, gli addetti della “Quiete” potrebbero ricorrere ai pignoramenti

PELLEZZANO. Anche la scadenza del 15 maggio è stata superata senza ottenere alcun risultato positivo. E ancora una volta, i lavoratori della casa di cura “La Quiete” restano senza stipendio. Praticamente un anno senza ricevere alcunché, se non una serie di rinvii o promesse.

I sindacati, con in testa il responsabile sanitario provinciale della Cgil, Angelo Di Giacomo, annuncia una battaglia legale contro la proprietà dell’azienda sanitaria privata, rappresentata dall’amministratore unico, Leonardo Calabrese. «Domani – dichiara Di Giacomo – insieme a una delegazione di lavoratori, ci recheremo presso la sede dell’istituto monocratico della direzione territoriale del lavoro per chiedere la produzione di titoli esecutivi dai quali provare ad ottenere una parte degli stipendi arretrati». Una lotta che non si ferma al solo tentativo di recupero dei crediti vantati dai lavoratori, ma che si indirizza anche su altri fronti.

«Cercheremo di far avviare un’indagine per verificare l’effettivo stato di salute del centro sanitario e capire se ci sono le condizioni per avviare una procedura fallimentare. In caso di fallimento potrebbe scattare lo strumento del passaggio di cantiere con i lavoratori de “La Quiete” che potrebbero essere trasferiti alle dipendenze di una nuova e proprietà».

Dal canto suo Calabrese annunciando il recupero di somme acquisite illegittimamente da Equitalia, nei confronti della quale sarebbe scattato un provvedimento giudiziario interdittivo, che costringerebbe l’ente di riscossione a restituire quanto sinora intascato per soddisfare un credito a fronte della posizione debitoria della struttura sanitaria di Pellezzano. In questo modo potrebbero essere pagati diversi stipendi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA