Senza paga da mesi Minaccia il suicidio

Ancora una volta il ritardo nel pagamento degli stipendi che spesso si è verificato a danno dei lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2, stava per sfociare in un gesto inconsulto. Ancora una...

Ancora una volta il ritardo nel pagamento degli stipendi che spesso si è verificato a danno dei lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2, stava per sfociare in un gesto inconsulto. Ancora una volta un dipendente in servizio distaccato presso l’isola ecologica di Fratte ha minacciato il suicidio. Nella mattinata di ieri, infatti, Celeste C., 50enne dipendente del Consorzio, è salito in piedi su una sedia mentre al collo si è attaccato un cappio legato a una trave. È rimasto immobile in quella posizione, minacciando di lasciar andare la sedia con un piede, se non avesse ricevuto immediate rassicurazioni sul pagamento dello stipendio. «Sono disperato – ha detto agli uomini della Digos che sono intervenuti per cercare di farlo desistere dall’insano proposito – Sono rovinato: ho famiglia e non so come dargli da mangiare e come pagare le bollette. Sono uno che viene a lavorare tutte le mattine e voglio essere pagato perché è un mio diritto«.

Dopo quasi un’ora passata a tentare di convincere il lavoratore a desistere, gli uomini della Digos sono tati costretti a mettersi in contatto con i vertici del Corisa 2 per chiedere delucidazioni sui tempi previsti per il pagamento della mensilità di aprile. Stando a quanto emerso, il pagamento delle spettanze dovrebbe avvenire la prossima settimana, al massimo entro una decina di giorni. Solo davanti a questa risposta l’operaio ha deciso di togliersi il cappio dal collo e di scendere dalla sedia per tornare a lavoro. «Non mi interessa di chi è la colpa, se è dei Comuni che non pagano o della politica che non mette a posto le cose nel comparto dei rifiuti. Io so solo – ha detto il 50enne – che vengo a lavorare e voglio il mio stipendio». In realtà, il dipendente del Consorzio già in passato ha dato vita a proteste eclatanti. Una delle ultime ha avuto luogo proprio all’isola ecologica di Fratte dove si è barricato con delle bottigliette di plastica piene di benzina minacciando di darsi fuoco. (c.i.)

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