Senza lavoro, minacciano di uccidersi

Mattinata di tensione al Comune di Sarno: i due, aiutati con i voucher, sono stati per ore sul tetto di Palazzo S. Francesco

SARNO. Momenti drammatici ieri mattina in Municipio dove due uomini hanno minacciato di suicidarsi buttandosi dal cornicione di Palazzo San Francesco. I due erano giunti in mattinata al Comune, insieme ad altri cinque cittadini, chiedendo di avere un colloquio con il sindaco. Il sindaco Canfora li ha immediatamente ricevuti.

Si sono lamentati del fatto che avevano effettuato delle ore di lavoro insufficienti rispetto alle proprie necessità. Le ore di lavoro, oggetto di discussione, derivano dalla graduatoria del buoni voucher che l’amministrazione ha indetto con avviso pubblico per sostenere i soggetti in difficoltà economica. Ciò nonostante i sette hanno lamentato che la nuova graduatoria, rivolta ad altri disoccupati e inerenti al settore Area Sociale, non dava loro possibilità di continuare a lavorare e che le ore effettuate non erano quelle promesse.

Nel momento in cui il sindaco ha fatto notare ai presenti che con la lista dei nuovi ammessi ai buoni voucher si è dovuto dar spazio ad altri soggetti uno di loro ha iniziato ad inveire contro il primo cittadino, prendendo a calci e danneggiando la porta di ingresso della stanza. Arrivati al piano superiore, i due si sono sporti sul cornicione del Palazzo, minacciando di suicidarsi se non gli fossero state garantite altre ore lavorative.

Sono stati avvertiti Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Dopo un’ora interminabile, grazie alla collaborazione degli uomini dei carabinieri, i due hanno desistito e sono scesi per avere un ulteriore confronto con il sindaco.

In questo successivo faccia a faccia sono stati rassicurati: l’amministrazione si impegnerà a trovare nuove opportunità lavorative nell’ambito delle prestazioni socialmente utili. Uno dei due ha spiegato le ragioni di questo folle gesto: «Ho due figli a casa e non posso mantenerli senza lavorare, sono in condizioni disperate. Con i voucher lavoro stavo tornando ad avere fiducia in me stesso ed avere speranza nel futuro, fin quando mi hanno detto di non poter più lavorare e che le mie ore lavorative erano solo 33 delle 100 a disposizione» e poi, ancora in preda alla rabbia, ha aggiunto: «Mi sono calmato mi sono state promesse delle nuove possibilità». L’amministrazione ha fatto sapere che con i buoni voucher ha messo a disposizione 120mila euro, risparmiati con un taglio ai compensi e alla spesa pubblica e che il progetto è nato con l’intenzione di far partecipare tutti e senza escludere nessuno, destinando a tutti gli ammessi alla graduatoria 33 ore lavorative.

Infine il sindaco ha inteso garantire che nuove iniziative a sostegno dei più deboli saranno intraprese presto.

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