SANITA'

«Senza la Dermatologia a rischio le consulenze» 

La chiusura dell’ambulatorio avrebbe ripercussioni su tutti i reparti dell’ospedale. Lo scorso anno 600 richieste di intervento agli specialisti solo per visite ai degenti

SALERNO. Se al “Ruggi” dovesse chiudere Dermatologia c’è il rischio che le consulenze in ospedale vengano ridotte rispetto alle reali necessità e che in alcuni casi, in mancanza di disponibilità di medici, si debba arrivare in ambulanza fino a Cava de’ Tirreni per chiedere il parere di uno specialista. Il rischio chiusura dell’ambulatorio e del day surgery di Dermatologia (lo stop sarebbe previsto il 10 novembre) ha aperto un dibattito in ospedale e c’è chi è contrario. Qualche anno fa, viene obiettato, al “Ruggi” c’era un reparto di Dermatologia con posti letto dedicati, poi c’è stato un declassamento ad ambulatorio ora, invece, c’è in programma il trasferimento dell’attività nel presidio di Cava con la nascita di un reparto ad hoc. Nulla in contrario, ma «un medico fisso, anche solo di mattina, è necessario prima di tutto per le prestazioni in ospedale e poi anche per le visite esterne». C’è chi teme che la pronta disponibilità di un dermatologo venga meno e che questo possa comportare un disservizio o comunque carenze nella tempestiva e nella qualità delle prestazioni.
In diversi casi alcune patologie con ricoveri presso altri reparti del presidio di via San Leonardo, che comportano la formazione di piaghe, necessitano consulenze specifiche dermatologiche per definire le modalità terapeutiche più adeguate. Richiedere la consulenza del professionista presso l’ambulatorio in diversi momenti della giornata è stato spesso necessario. Basta dare un’occhiata ai dati (600 le consulenze nei reparti nel 2016) per verificare che ci sono state anche più richieste di prestazioni dermatologiche in un solo giorno. Dunque l’ambulatorio ha sopperito in questi anni alle carenze dovute alla soppressione del reparto, ma ora rischia di venire meno la disponibilità sul posto degli specialisti. In alcuni casi, puntualizza qualche lavoratore, si arriverà a non rivolgersi al consulente o a trasportare in ambulanza al presidio di Cava de’ Tirreni il paziente ricoverato dal “Ruggi”, con un aggravio di impegni e di costi.
Del resto non si può dire che l’attività ambulatoriale producesse poco, lo ha puntualizzato nei giorni scorsi il Tribunale del malato, coordinato dalla responsabile Maria Grazioso: circa 700 consulenze dermatologiche al pronto soccorso del “Ruggi” nel 2016 e nello stesso anno sono stati asportati nel presidio cittadino 49 carcinomi della cute e 12 melanomi. Anche per la psoriasi a febbraio scorso al “Ruggi” sono stati seguiti 142 pazienti, oltre a 440 prestazioni ambulatoriali tra gennaio e febbraio di quest’anno.
Marcella Cavaliere
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