Sentenze “aggiustate” I segreti da cellulari e pc

L’inchiesta sul giudice Pagano: i magistrati restituiscono agli indagati i suppporti dai quali hanno già estrapolato tutte le informazioni utili

SALERNO. Estrapolati messaggi, telefonate, mail e file: i segreti del giudice Mario Pagano e dei suoi presunti complici sono al vaglio di Polizia e Guardia di Finanza. In tempi record i pm napoletani hanno estrapolato i dati contenuti nei supporti informatici sequestrati a casa del giudice di Roccapiemonte, degli avvocati indagati Roberto Lambiase, Giovanni Pagano e Gerarda Torino e del Got Augusta Villani, oltre che del factotum Renato Coppola, del commercialista Michele Torino e dei due impiegati del Tribunale di Salerno Nicola Domenico Montone e Michele Livrieri, insieme all’imprenditore Giacomo Sessa.

Una solerzia che ha, di fatto, bloccato il ricorso al Riesame degli avvocati di Gerarda Torino, Giovanni Pagano e Augusta Villani che avevano chiesto ai giudici del Tribunale per la Libertà la restituzione dei supporti informatici e dei documenti prelevati nel corso delle perquisizioni del mese scorso. I pm Ida Frongillo e Celeste Carrano hanno, dunque, notificato ai legali il provvedimento con il quale si dicono pronti a restituire cellulari e computer. L’indagine su un presunto giro di corruzione si arricchisce di nomi, relazioni, amicizie e particolari. Oltre alle intercettazioni già acquisite nei mesi scorsi, sia dalle utenze di Roberto Lambiase che da quella del giudice Pagano, sono stati trascritti mail e file contenuti sui computer, sms, chat e rubriche telefoniche dei cellulari che dovrebbero fornire agli inquirenti una mappa delle relazioni e dei favori di cui sospettano beneficiasse il giudice.

Il togato, in servizio al Tribunale di Potenza e alla Commissione tributaria di Salerno – sostengono gli inquirenti – veniva interpellato da avvocati, imprenditori, ma anche da politici e insospettabili per essere favoriti in processi pendenti sia a Salerno che a Nocera Inferiore. A casa del giudice – durante la perquisizione del mese scorso – pare sia stata acquisita un’agenda nella quale venivano segnati appuntamenti, oltre a segnalazioni per concorsi e posti di lavoro. Sulla vicenda, però, vige il più stretto riserbo.

Al vaglio di polizia e finanzieri anche alcuni orologi, tra cui il famoso Rolex regalato al giudice in cambio di un favore per una sentenza, segnalati come “patto corruttivo”. L’indagine, partita dal Tribunale di Nocera Inferiore, procede speditamente, in ballo vi è la reputazione e la carriera del giudice di Roccapiemonte, fratello dell’ex sindaco, oggi consigliere di opposizione, ma anche quella di avvocati, faccendieri e di altri eccellenti i cui nomi sarebbero spuntati dalla documentazione e dagli interrogatori finora acquisita.

(r. f.)

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