La polemica

Senegalesi via dalla Concordia. Loffredo: "La decisione è presa"

L’area attigua al Grand hotel Salerno non è mai stata promessa ai venditori ambulanti stranieri come sede del loro mercatino etnico

SALERNO. «L’area attigua al Grand hotel Salerno non è mai stata promessa ai venditori ambulanti stranieri come sede del loro mercatino etnico. Nessuno della Giunta ha mai sottoscritto un accordo anche solo informale con loro quindi non capisco da dove sia uscita fuori questa proposta che, a mio avviso, è assurda visto il grande lavoro che l’Amministrazione sta facendo per recuperare posti auto a servizio del centro città». L’assessore comunale all’Annona, Dario Loffredo, è granitico nelle sue affermazioni che non lasciano spazio a un minimo di contrattazione: «L’Amministrazione deve fare delle scelte per il bene della collettività e, al momento, i parcheggi servono come l’aria. Impensabile sottrarre altri posti auto nel parcheggio del Grand hotel e non sfruttare, a estate finita, i cento stalli presenti nel sottopiazza della Concordia».

Per quanto riguarda i malumori espressi dalla comunità senegalese che, attraverso il portavoce Amadou Diallo, ha dichiaratamente detto che il nuovo posto individuato come sede dell’unico mercatino etnico che sarà ricreato in città – ossia i giardini di lungomare Colombo – non è nelle loro corde e, quindi, non hanno intenzione di trasferirvisi, Loffredo scuote le spalle: «Mai sono state fatte proposte su altre parti della città perché noi abbiamo l’esigenza di sistemare i parcheggi, crearne di nuovi e non sottrarne altri alla città. Il Comune – aggiunge – deve fare una programmazione delle scelte tenendo conto di una serie di fattori e cercando di venire incontro a tutti. Ma si deve mantenere un equilibrio puntando al bene della cittadinanza».

Dalla prossima settimana, quindi, gli ambulanti senegalesi che attualmente occupano via Vinciprova, e tutti quelli che occupavano fino all’inizio dell’estate il sottopiazza della Concordia, dovranno trasferirsi nell’area attrezzata di Torrione, sul tratto di lungomare posto di fronte alla rimessa-parcheggio di Salerno Mobilità. Lì verranno montati dei gazebo bianchi e saranno allestiti dei bagni chimici a servizio di venditori e utenti. Il che significa che anche i pochi che, storicamente, sono rimasti a vendere la loro merce sui banchi di via Vinciprova dovranno abbandonare la loro “casa”. «Le decisione che prendiamo non sono sempre le migliori o, come in questo caso, quelle che auspicano gli amici senegalesi e bengalesi, ma non potevamo fare altrimenti. Va poi detto che questa sistemazione sarà transitiva perché entro sei mesi abbiamo programmato l’assorbimento di tutti gli ambulanti stranieri nelle diverse aree mercatali della città. Tutti i venditori, italiani e stranieri, avranno pari dignità, pari diritti e pari doveri. E credo che questo sia un sistema di massima integrazione».

L’obiettivo perseguito dall’Amministrazione è chiaro: in via Vinciprova, una volta smantellati gli stand, si guadagneranno almeno trenta-quaranta posti per le auto e nel sottopiazza della Concordia si arriverà a poterne ospitare addirittura cento. Numeri preziosi se si pensa al bisogno di spazi per la sosta che il centro città chiede da tempo.

Amadou Diallo e i suoi connazionali hanno però – almeno per ora – manifestato la volontà di non sottostare ai diktat dell’Amministrazione ma, a quanto pare, non hanno altra scelta se vogliono continuare a lavorare in città.

Secondo le stime fatte dall’assessore Loffredo, per il trasferimento ufficiale si aspetta soltanto che i gazebo vengano montati e poi il mercatino etnico di lungomare Marconi potrà essere inaugurato. Si spera, però, che oltre i gazebo e i bagni chimici ci siano anche i venditori, alcuni dei quali residenti in città da più di venti anni.