Senato accademico e Cda Alle urne per il rinnovo

Il 16 e il 17 febbraio si vota per gli organi di governo dell’ateneo di Salerno Sono 1.726 gli aventi diritto, esclusi gli studenti. Molti uscenti ricandidati

L’Università degli studi di Salerno torna alle urne. Per il campus di Fisciano ci sarà un vero proprio election day, anzi in questo caso days, perché le giornate elettorali saranno due. Martedì 16 e mercoledì 17 febbraio, 1.726 tra docenti ordinari e di II fascia, associati, ricercatori e personale tecnico-amministrativo sono chiamati alle urne per rinnovare i massimi organi apicali di governo dell’ateneo salernitano: si vota per il Senato accademico e il Consiglio di Amministrazione. Esclusi dalle elezioni gli studenti, che lo scorso anno hanno già rinnovato i propri rappresentanti per il Senato e il Cda.

È un momento di transizione fondamentale per l’Unisa, che negli ultimi anni ha vissuto e vive tuttora una fase di profondi cambiamenti, primo fra tutti quello del rettore, attualmente il professore Aurelio Tommasetti, eletto il 17 luglio del 2013. Cambiamenti sostanziali si sono avuti anche nella stessa struttura dell’organizzazione poiché i due organi centrali, che stanno appunto per essere rinnovati la prossima settimana, in realtà hanno già subito un radicale restyling firmato Gelmini. Stile che il rettore Tommasetti sembra aver portato avanti fin da subito e a spada tratta nel campus.

Il Senato, secondo quanto previsto dalla legge 240/2010 della ex “ministra”, è stato “snellito” non poco del suo ruolo decisionale all’interno dell'ateneo. Adesso sono tanti gli ambiti in cui l'organo si limita ad “esprimere pareri obbligatori” nei confronti di un Consiglio di amministrazioneche ha acquisito l’ultima parola anche in ambiti didattici, come l’apertura o la soppressione di corsi di laurea, prima spettante al Senato.

Insomma è tempo di cambiamento. Eppure, a fronte di questa fase di rinnovamento strutturale e orientativo del campus, le elezioni del 16 e 17 febbraio appaiono più come un sostanziale radicamento. Può sembrare un paradosso, finché non si vanno a sfogliare gli elenchi delle candidature. Su 32 candidati totali al nuovo Senato accademico, 11 sono senatori accademici uscenti. Il Senato universitario è formato in tutto da 27 membri, 17 dei quali in rappresentanza del corpo docente ordinario. Otto degli undici nomi ricandidati sono tra quei 17, e i contendenti di ruolo ordinario quest’anno sono solo 20. Questo vuol dire che ognuno di loro rishia lo 0.1 per cento di non entrare, quindi probabilmente almeno 5 su quegli otto nomi possono essere riconfermati. Tra questi spiccano sicuramente Annibale Elia, docente ordinario del dipartimento di Economia, Scienze politiche, sociali e della comunicazione e il collega Mario Capunzo, dipartimento Farmacia e Medicina. Entrambi sono stati candidati anche all'ultima tornata elettorale per l’incarico di rettore, risultando fino alla fine, per ben 4 turni elettorali tra i più votati.

Per i ricercatori il vento di cambiamento è ancora più fiacco, poiché i posti a disposizione in Senato sono 2, e su tre candidati, due sono del Senato uscente. Ma se per il “rinnovo” del Senato accademico queste possono sembrare solo congetture statistiche, al Consiglio di amministrazione queste elezioni sono praticamente delle riconferme. Cinque posti in tutto, sei candidati, tre di cui Consiglieri uscenti: Transirico e Cantilena, docenti ordinari uno dell’aerea scientifica l’altra dell'area umanistico-sociale, saranno rieletti per certo perché ci sono due posti per ogni area, scientifica ed umanistica, e i candidati per ognuna di queste sono solo due. L’unica contesa in Cda è per l'unico posto di rappresentanza del personale tecnico, tra Pintozzi, consigliere uscente, e Francesco Colucci, attualmente responsabile dell'ufficio stampa dell'Unisa. Corsi e forse ricorsi per queste elezioni della governance del campus salernitano che potrebbe essere sintomo di più fenomeni: certamente potrebbe trattarsi di riconfermare un'organizzazione che agli occhi dei tanti sembra essere stata efficiente. La prossima settimana forse il quadro sarà più chiaro.

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