Sempre più giù, quasi ultimi per la qualità della vita 

Su 110 province quella di Salerno perde ulteriori posizioni e finisce 105esima Il tallone d’Achille resta il tessuto economico e finanziario, bassi Pil e pensioni 

La provincia di Salerno è 105esima sulle 110 province italiane per il livello di qualità della vita, un dato allarmante emerso dalla consueta classifica annuale del Sole24Ore. La classifica è stata costruita servendosi di ben 42 indicatori diversi, ricavati da un’enorme quantità di dati recuperati da Istat, Inps, Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Miur e tanti altri osservatori statistici, anche privati e di enti associativi.
La situazione salernitana appare molto variegata, se vista nello specifico di ogni singolo indicatore. Il territorio provinciale sembra presentare livelli di alta criticità per alcuni aspetti in particolare, come ricchezza, lavoro e ambiente. Mentre in ambiti come sicurezza, composizione demografica e istruzione la situazione sembra essere più rassicurante. Attenzione particolare merita lo stato della cultura.
Ricchezza e consumi. Il tallone d’Achille della nostra provincia è il tessuto economico finanziario territoriale. In base alla classifica, Salerno è al 93esimo posto su 110 per Pil pro capite, sarebbe il reddito pro capite medio annuale, che nella nostra provincia quest’anno arriva appena a 15mila euro. Uno stato di debolezza economica (considerando che nella provincia di Milano si guadagna 3 volte di più), che ricade anche sul livello di pensioni, vedendoci 92esimi con circa 636 euro al mese, e che inevitabilmente si riflette anche su consumi e depositi bancari. I salernitani mediamente hanno in deposito 8.513 euro, contro i 73mila euro della provincia di Milano, e comprano pochi beni durevoli (macchine, elettrodomestici) posizionandosi 98esimi in classifica.
Lavoro e innovazione. Si confermano tristemente i dati che riguardano la disoccupazione giovanile, con uno dei tassi più alti di tante altre province del Sud e delle Isole, al 40,6% e che ci vede al 93esimo posto, e un tasso di occupazione generale del 47,1% con cui siamo 85esimi. Nonostante ciò il nostro tessuto imprenditoriale sembra mostrare grandi potenzialità, con un alto numero di imprese, 10,9 ogni 100 abitanti, indice che piazza la provincia al 31esimo posto. Vivacità produttiva e innovativa dimostrata anche dal 53esimo posto per le startup innovative, che risultano essere 1,1 ogni 1000 società di capitali. Positivo anche il cosìddetto “Gap retributivo” tra donne e uomini, pari al 18%, che ci vede 37esimi in classifica, al di sopra di Torino, Trento, e subito dopo Belluno, risultata la prima della classe in tutto il resto.
Ambiente e servizi. Altra nota dolente per la nostra provincia sono i servizi, ancora una volta risultati disastrosi, specie negli ambiti più importanti. La provincia è al 104esimo posto per i servizi prestati a disabili, anziani e minori. I livello di spesa è bassissimo, pari circa a 13 euro pro-capite contro i 123 euro di Livorno. Questo denota anche una emigrazione ospedaliera che ci vede 73esimi col 10,99% delle dimissioni in regioni diverse. Migliore sembra la complessiva situazione ambientale e del consumo del suolo, che ci vedono rispettivamente a 67esimo e 69esimo posto. Unica eccellenza è quella della banda larga, che ci porta ai vertici della classifica (23esima), col 64,7% della popolazione coperta da una velocità di navigazione di 30Mb.
Demografia e società. Una provincia giovane quella di Salerno, che si piazza al 15esimo posto con un rapporto del 146,2% tra over 64 e popolazione 0-14 anni, e al 30esimo per tasso di natalità. Giovani che studiano e si realizzano in un territorio che conta 79 laureati ogni 1000 abitanti piazzandosi al 28esimo posto, ma che poi “scappano” come tanti. Salerno è 75esima per saldo migratorio, che risulta addirittura negativo (ogni 1000 abitanti, 2 emigrano), gap che per ora non viene colmato nemmeno dagli stranieri residenti, di cui solo l’1,4% acquisisce la cittadinanza. La densità demografica è di 223 abitanti per Km quadrato e ci vede al 71esimo posto.
Giustizia e sicurezza. La nostra provincia si presenta come un territorio mediamente sicuro. La posizione in classifica è fissa al 65esimo posto per diversi indicatori, come gli scippi e borseggi, 157 ogni 100mila abitanti, mentre sono circa 32 le rapine ogni 100mila abitanti. Anche truffe e frodi informatiche rientrano nella media, attestandosi a 249 ogni 100mila abitanti. Ciò che preoccupa è il 97esimo posto per l’alto numero di furti di autovetture, subìto da 221 abitanti su 100mila. Sembra inoltre che nella provincia di Salerno si ricorra troppo facilmente alle vie legali, generando ingenti numeri di cause, che ci vedono al 99esimo posto per la lentezza dei procesi e addirittura al 109esimo per l’altissimo indice di litigiosità giuridica, con 1964 nuove cause all’anno ogni 100mila abitanti.
Cultura e tempo libero. Attenzione particolare richiede il livello di cultura della nostra provincia, per l’andamento degli indicatori. Siamo al 91esimo posto per la scarsità di spettacoli ed eventi culturali, e all’85esimo posto per la scarsa presenza di associazioni sportive e relative attività. La situazione migliora leggermente per la presenza di librerie e cinema, anche se le posizioni restano al 70 e 78esimo posto. Un andamento negativo compensato da uno positivo, forse fin troppo, di bar e ristoranti, per i quali la provincia di Salerno è al 18esimo posto, con 661 attività ogni 100mila abitanti, un gap enorme rispetto ai luoghi di cultura. Positiva è la spesa di viaggiatori stranieri che ci vedono al 38esimo posto.
Marco Giordano
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