Sele, ferma al palo la messa in sicurezza Allarme allagamenti

La rabbia del Comitato civico che raccoglie gli alluvionati «Il Comune ed il Consorzio si rimpallano le responsabilità»

CAPACCIO. «Siamo stanchi di promesse ora vogliamo i fatti. Se gli organi competenti non provvederanno alla messa in sicurezza del Sele, ci troveremo per l’ennesima volta sommersi dall’acqua». A parlare è Matteo Castoro, presidente dell’associazione “Difesa del territorio”, della quale fanno parte le vittime dei danni causati dall’esondazione del fiume Sele, al termine dell’incontro tenutosi giovedì sera a Ponte Barizzo.

Al centro del dibattito: rischio idraulico del fiume Sele, funzioni del Consorzio di Bonifica sinistra Sele e sicurezza del territorio. «L’obiettivo è trovare una soluzione per la messa in sicurezza del territorio per evitare nuove esondazioni del fiume», afferma Castoro. L’associazione lamenta la mancata messa in atto del progetto di messa in sicurezza del Sele: «Si passano la palla da un ente all’altro – evidenzia – i lavori per il decespugliamento degli argini del fiume Sele sono stati autorizzati, da giugno non sono ancora partiti. Sono prioritari per effettuare i rilievi topografici che occorrono per procedere con la variante al progetto relativamente alla portata di piena da 150 a 200 anni. Altrimenti non si può proseguire con la progettazione. Il Consorzio ha sostenuto che, siccome il progetto è ora del Comune non sarebbe competenza dell’ente. Però l’autorizzazione è stata rilasciata al Consorzio, che può procedere con una nota spesa per il recupero delle risorse impiegate».

Il problema è stato quindi portato all’attenzione del presidente del Consorzio Vincenzo Fraiese che ha preso parte all’incontro, che ha assicurato l’impegno dell’ente consortile, riferisce Castoro. «Il presidente Fraiese ci ha assicurato – conclude Castoro – che la pulizia sarà fatta così da procedere con la progettazione ed effettuare i rilievi topografici. Per quanto riguarda l’isolotto alla foce del fiume Sele, l’ex assessore Eustachio Voza, ci ha detto che sono stati ottenuti tutti i pareri necessari e che il 12 ottobre partiranno i lavori per la rimozione dello stesso. Ci auguriamo che gli impegni presi saranno mantenuti, in caso contrario per l’ennesima volta anche quest’anno ci allagheremo per colpa degli entri competenti».

Tre i progetti in cantiere per contrastare il fenomeno degli allagamenti e per la messa in sicurezza del fiume. Gli interventi prevedono oltre 18 milioni di investimenti qualora, effettivamente, otterranno i finanziamenti con l’erogazione dei fondi Rendis per la difesa del suolo. L’amministrazione Voza ha affidato l’incarico per lo studio specialistico necessario e propedeutico alla realizzazione del progetto denominato “Regolarizzazione confluenza fiumi Sele - Calore Lucano - adeguamento e sistemazione degli argini esistenti del Sele”, che prevede un investimento di 15 milioni, elaborato dal Consorzio di bonifica Sinistra Sele di Paestum, e da febbraio ceduto al Comune. L’integrazione riguarda il nuovo calcolo idraulico con un tempo di ritorno a 200 anni e uno studio vegetazionale. Con il progetto si punta alla realizzazione di nuovi argini e al miglioramento di quelli esistenti.

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