Segreteria regionale, Migliore in corsa

Il sottosegretario scelto da Renzi per guidare la sua mozione in Campania è tra i principali papabili

La “battaglia” appena apertasi per la corsa alla segreteria nazionale del Partito democratico, apre di fatto gli scenari per il riassetto di quella regionale. I tempi sono ancora lunghi, bisognerà attendere il passaggio delle Amministrative e lo scorrere dell’estate; ma già dal giorno dopo la presentazione delle liste per le tre mozioni, si sono iniziati a definire gli scenari. L’ex premier aveva preannunciato un «lanciafiamme» sulla segreteria provinciale napoletana ma forse, anche per ragioni tattiche, userà una strategia più soft. Il primo segnale chiaro è stato l’investitura di Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia, a capo della mozione Renzi/Martina in Campania. Migliore - già in segreteria regionale - potrebbe essere tra i papabili alla poltrona oggi della parlamentare Assunta Tartaglione. Le bordate al lavoro dei dirigenti di via Santa Barbara nei giorni scorsi sono arrivate da due renziani di prim’ordine. Il primo è stato Francesco Nicodemo, escluso dalle candidature all’assemblea nazionale. Proprio Nicodemo, nel commentare l’esclusione ha impallinato la segreteria scrivendo sul suo profilo Facebook: «Il Pd a Napoli va raso al suolo e ricostruito dalle fondamenta. E questo riguarda complessivamente il partito qualsiasi risultato uscirà il 30 aprile. Fino a che tutti si riempiranno la bocca di j’accuse contro il correntismo per poi praticarlo fino all’ultimo delegato dell’ultimo circolo della provincia, non ci sarà mai la possibilità di ripartire e rialzare la testa. In verità penso che a molti ras locali convenga proprio avere un partito così, che non conta niente collettivamente, in cui ciascuno di loro singolarmente può fare il bello e il cattivo tempo». Passa qualche giorno e sull’azione della segreteria regionale si spende anche Luciano Crolla, già membro della squadra regionale. Anche Crolla è critico: «Ho lasciato la segreteria regionale del Pd nell’autunno del 2015, dopo il trionfo delle europee e la vittoria alle regionali, in seguito alla cosiddetta vicenda “Mastursi”, che ne ha determinato l’azzeramento. Posso sapere da allora cosa ha prodotto di migliore il nuovo organismo (snello e autorevole) pure presieduto da ottimi amici e personalità?». Dopo il “caso Mastursi” la segreteria fu composta da tutti parlamentari. Doveva essere quella della svolta, ma di fatto non ha prodotto nulla. Un vuoto pneumatico che ha determinato, per la seconda volta, una sconfitta al Comune di Napoli. Una debacle, dopo gli ottimi risultati di Europee e Regionali, difficile da digerire. Sulla graticola finisco il segretario provinciale, ma anche e soprattutto il segretario regionale. La frattura si acuisce anche in Regione, con le posizioni dei consiglieri Mario Casillo e Lello Topo, che malgrado le dimostrazioni di affetto, puntano i piedi a Palazzo Santa Lucia nella speranza - vana - di un posto in Giunta. Di qui la carta di Renzi, che su Napoli punta su Migliore. Nel suo cerchio magico sicuramente Crolla e Nicodemo ma anche l’europarlamentare Pina Picierno potrebbe essere tra le candidate. Ammesso che si conservi la logica di avere alla testa della segreteria un parlamentare. Nel caso contrario una chance potrebnbe giocarla anche il consigliere regionale Antonio Marciano che a Napoli viaggia sotto l’ala protettiva del ministro Martina. A rivendicare la poltrona di via Santa Barbara, anche l’orlandiano Marco Sarracino che potrebbe contare anche sull’appoggio trasversale dei Giovani democratici. Ma il guarda sigilli dovrebbe fare una grande performance per accampare diritti sulla Campania. A mettere becco sul nome da portare alla testa della segreteria regionale, oltre al numero uno del Pd nazionale, conterà molto anche il giudizio del governatore De Luca. Anche se il gradimento dell’ex sindaco di Salerno potrebbe essere “distratto” da necessità più tattiche. La prima è il nodo delle Politiche, salvo modifica della legge elettorale, De Luca vorrà avere mano libera sui capilista nei collegi salernitani e non solo. La seconda per rimettere in equilibrio la sua maggioranza a Palazzo Santa Lucia e mettere in un angolo i capibastone che soffiano sulla brace accesa dopo le nomine di Luigi de Magistris.
E i territori? Molto dipenderà anche dal risultato delle prossime Amministrative. Se Napoli continuerà la sua performance negativa, De Luca potrebbe avere il jolly Salerno da spendersi. A questo punto potrebbe fare la voce grossa e piazzare un salernitano alla guida del Pd regionale. Chi? Tra i nomi quello più accreditato è Nicola Landolfi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA