Segretaria “compromessa” Pd e Sel vanno all’attacco

Nel mirino dell’opposizione Immacolata Di Saia e i suoi rapporti “pericolosi” Prima di arrivare nell’Agro nocerino aveva lavorato a Casapesenna

SCAFATI. Prima una interrogazione parlamentare, presentata al ministro dell’Interno dall’esponente di Italia dei Valori Nello Di Nardo.

Poi una conferenza stampa delle segreterie regionali di Sel e PD convocata proprio per oggi. L’obiettivo ancora una volta è la malapolitica del Pdl, e in particolare il discusso ruolo della segretaria comunale di Scafati, la dottoressa Immacolata Di Saia, politicamente legata all’ex sottosegretario Nicola Cosentino, intervenuto per dislocarla in tre diversi comuni vesuviani.

Per le opposizioni Cosentino gestisce l’assegnazione degli incarichi tecnici. La dottoressa ha svolto mansioni di segretaria al comune di Casapesenna, di Castellammare di Stabia e ora a Scafati, cumulando in questo momento la prestigiosa carica con il ruolo di presidente dell’organismo indipendente di valutazione e del controllo di gestione al comune di Castellammare, sempre negli anni del sindaco del centordestra, il magistrato Luigi Bobbio.

La questione posta dal politico dipietrista riguarda anche il recente decreto di scioglimento per condizionamento camorristico del comune di Casapesenna da parte del Consiglio dei ministri.

Il nome della di Saia compare più volte nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Michele Zagaria, boss dei Casalesi arrestato a Casapesenna il sette di dicembre deò 2011, e dell’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria.

Per il gip la segretaria è “persona vicina” all’ex primo cittadino, con un particolare episodio rievocato passo per passo e risalente al dieci di febbraio del 2009.

Quel giorno la Di Saia, ex segretario a Casapesenna, dopo la nomina a Scafati, si precipitò al palazzo comunale di Casapesenna in orario di chiusura, subito dopo le dimissioni del sindaco Giovanni Zara, successore di Zagaria.

Proprio Zara riferì alla procura l’assenza di qualunque giustificazione per quella “visita”, assolutamente non riferibile a motivi di servizio. La funzionaria era lì “per mettere le carte a posto in vista dell’imminente arrivo dei commissari nominati dalla prefettura”. come prevede la legge in casi del genere. Una andata comunque insolita, su questo ci sono pochi dubbi, considerando anche la delicatezza dell’incarico ricoperto dalla professionista.

L’asse PD-Sel rilancia l’egemonia del numero uno pdl in Campania, il sistema Cosentino, in grado di muovere i tecnici, al punto da avere una persona in un ruolo di primo piano sullo scacchiere di tre macchine comunali, da Casepesenna a Scafati a Castellammare, tutti e tre comuni amministrati da uomini del centrodestra.

Dopo la questione Overline, ditta beneficaria di un discusso incarico dal comune, palazzo Meyer torna nel mirino. Appena tre giorni fa sindaco Pasquale Aliberti ha sostenuto un interrogatorio alla procura di Nocera Inferiore, dove è indagato con l’accusa di falso per l’incarico conferito in seno all’ufficio legale del comune. Il primo cittadino scafatese, sposato con Monica Paolino, consigliere regionale del Pdl, ha comunque respinto tutto le accuse nell’ambito di un interrogatorio che era stato lui stesso più volte a sollecitare, al pm nocerino.

Tuttora in corso invece resta l’attività della stessa procura, curata dal pm Lenza, nei confronti di un concorso per architetti, col nome della professionista vincitrice, Frine Carotenuto, iscritto nel registro degli indagati per false documentazioni.

Ma la questione Di Saia a Scafati non è nuova. Recentemente Michele Grimaldi, candidato sindaco, ha posto dei quesiti sulla segretaria comunale, e ha chiesto ad Aliberti se è a conoscenza del fatto che «come commenta l’ordinanza del gip Foschini del Tribunale di Napoli (7 febbraio 2012), la sua possibile sostituzione nel comune di Casapenna è stata uno dei motivi che ha provocato la caduta di Giovanni Zara, sindaco di quel comune, ad opera di ambienti politici fedeli al suo predecessore, Fortunato Zagaria, accusato di essere legato al boss della camorra Michele Zagaria».

Insomma, una questione che farà discutere.

Alfonso T. Guerritore

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