Sedicenne aggredito a Eboli per il cellulare 

Era a passeggio lungo viale Amendola con la fidanzata. I genitori pronti a presentare denuncia

EBOLI. Sedici anni, a passeggio con la fidanzatina nel centro cittadino, nei pressi dell’ex cassa rurale artigiani e delle scuole “Giudice”, nella zona del viale Amendola: una domenica sera di tranquilla e serena adolescenza. Ma sul quadro qualcuno dà una pennellata di nero che guasta l’insieme: un ragazzo con il volto parzialmente coperto dal cappuccio di una felpa, ieri poco dopo le 21 si è infatti avvicinato alla coppia e ha minacciato il ragazzo intimandogli di consegnare il telefono cellulare; alla risposta negativa della vittima designata, che magari davanti alla ragazza ha voluto dare di sé un’immagine da duro, il giovane con la felpa gli ha sferrato un pugno al volto prima di scappare via.
Come è facile immaginare, al momento dell’aggressione nessuno era presente, ma dopo il pugno, come per incanto intorno al ragazzino la gente è diventata via via una piccola folla. Quindi i soccorsi, il passaparola, l’arrivo della madre e quello dei carabinieri. Dell’aggressore - uno fra un milione con quella felpa comune a tanti - nessuna traccia, l’aggredito sarà refertato oggi in ospedale, così ha dichiatato la madre annunciando anche che sarò poi presentata una denuncia ai carabinieri.
L’agguato della domenica sera riporta a galla la questione della baby gang in azione nel centro cittadino. Una quindicina di giorni fa un minorenne fu aggredito mentre passeggiava tranquillamente con i suoi amici sul viale Amendola, luogo di passeggio per eccellenza ma diventato ormai terra di nessuno. E le segnalazioni arrivano purtroppo anche dalle zone periferiche della città con un intensificarsi degli episodi che non lascia tranquilli e fa salire l’allarme.
«Eboli è diventata il regno di pochi delinquenti che fanno ciò che vogliono, un posto insicuro dove i giovani non possono vivere da giovani». è uno dei tanti sfoghi che è possibile leggere sui principali social network.
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