«Se uno è in Cristo quel che è stato non conta più»

Può essere stato un caso, ma l’omelia che ieri pomeriggio il vescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, ha riservato ai fedeli riuniti nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù per il centenario di vita...

Può essere stato un caso, ma l’omelia che ieri pomeriggio il vescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, ha riservato ai fedeli riuniti nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù per il centenario di vita delle Figlie di San Paolo, è stata tutta incentrata sull’importanza della conversione. Forse quella che spera possa illuminare, o che forse ha già illuminato in quest’anno caratterizzato dal costante dialogo, i portatori più “ribelli”. «Se uno è in Cristo è cosa nuova: le cose vecchie non contano più. Essere persone nuove – ha affermato Moretti dal pulpito – significa vivere la logica di Dio. È necessario, quindi, rimetterci alla scuola di Gesù per imparare cosa è importante nella vita. La sua parola deve essere luce che illumina i nostri passi». Per Moretti «è una contraddizione essere credente e non praticante. I pensieri, e le azioni, devono coincidere con le vie indicate dal signore. Perchè la vera conversione è conformarsi, con l’aiuto della grazia, alle scelte di Dio». Quello che il vescovo chiede, anche alle pecorelle più smarrite, è «fare della propria vita una testimonianza dell’amore di Cristo Signore. La gioia è l’unica espressione di questo amore». Insomma, il messaggio che Moretti lancia a chi ha orecchie per sentire è «Bisogna mostrare disponibilità a mettersi sul serio alla sequela di Gesù, essere capace di un vero discernimento». Come per dire: a buon portator poche parole. (fi.lo.)