Buongiorno Salerno

Se ora rubano anche i fiori dalle aiuole

Quindici piantine di ciclamini sottratte da ignoti da piazza Annunziata ad Angri

«Ditelo con i fiori» era un romantico slogan che invitava a regalarli alla donna corteggiata, alla ragazza dei sogni, all’amata. «Ti spunta un fiore in bocca» fu un furbo jingle che rese famoso un dentifricio. «Mettete dei fiori nei vostri cannoni» è stata una delle frasi degli hippy americani che si opponevano alla guerra in Vietnam. «Una donna non si picchia neanche con un fiore» era un antico modo di dire – anche un po’ lezioso – che magari in altri tempi copriva casi di percosse in famiglia mascherati da cadute per le scale o urti contro gli stipiti, quando non episodi di femminicidio che non avevano risonanza come oggi a causa dei social, che fingono di renderci liberi in realtà incatenandoci.

Chi invece i fiori li ruba o li strappa, cosa intende dirci, contro cosa protesta, chi corteggia? Ad Angri la risposta è: boh? E chi può sapere cosa passasse per la testa degli sconosciuti che hanno rubato da piazza Annunziata quindici piantine di ciclamini, sradicandole da un’aiuola vicino alla statua di Alfonso Maria Fusco, recentemente santificato. Forse volevano solo che la loro idiozia non restasse chiusa fra le quattro mura di casa o in un ristretto giro di amici e amiche, volevano il famoso “quarto d’ora di celebrità”, anzi, “di stupidità”. «Dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior», cantava De Andrè. Strappando i fiori resta il letame, potrebbero parafrasare ad Angri.