«Se ci sarà lo sgombero farò lo sciopero della fame» 

Faenza, responsabile della coop, contesta le decisioni del sindaco Pessolano «L’Asl ha verificato che gli ospiti stanno bene e sono trattati con attenzione»

AULETTA. «Non possono mandare via questi bambini così fragili, lotterò fino allo stremo delle mie forze contro uno sgombero che vivrei come una deportazione - ha dichiarato Enzo Faenza, coordinatore e responsabile della cooperativa Namastè - in caso di sgombero inizierò per protesta uno sciopero della fame sotto il comune di Auletta».
Nei giorni scorsi il sindaco, Pietro Pessolano, ha firmato l’ordinanza di sospensione temporanea dell’autorizzazione sanitaria alla struttura di Lontrano che dal 29 giugno scorso ospita trenta migranti, da notificare fra gli altri al proprietario della struttura, Maioli Castriota Scanderbech Francesco d’Assisi, e al responsabile della cooperativa sociale Namastè all’agriturismo Lontrano, gestore dell’accoglienza. «Prima di tutto devo garantire la salute dei miei cittadini – aveva dichiarato il sindaco Pessolano, nel corso della conferenza stampa – e gli interessi della mia comunità».
A monte dell’ordinanza vi erano motivazioni legate allo stato igienico-sanitario della struttura. Ed è il responsabile della cooperativa a voler replicare consentendo uno sguardo all’interno dell’ex agriturismo. «Continua l’attività di accoglienza e di solidarietà della cooperativa, nessuno sgombero, ma solo la sospensione dell’autorizzazione sanitaria, peraltro ancora intestata alla proprietà del centro agrituristico da parte del sindaco di Auletta - ha dichiarato Faenza - che pur dichiarandosi favorevole all’accoglienza dei migranti, con un atteggiamento scarsamente collaborativo se non ostico rispetto alla cooperativa, sta di fatto contrastando la sua meritoria attività».
Faenza menziona il ritardo dell’amministrazione comunale allo Sprar. In quanto all’autorizzazione sanitaria, Faenza fornisce alcune precisazioni. «L’autorizzazione sanitaria non può essere invalidata perché di fatto non esiste più – spiega Faenza – l’Asl su richiesta del sindaco ha eseguito una verifica e ha rilevato condizioni igienico-sanitarie ottime, ai migranti viene somministrata acqua minerale di aziende nazionali, come rilevato dall’Asl e come provato dalle fatture d’acquisto, la cooperativa ha dotato la struttura di contenitori di acqua potabile certificata di 18mila litri complessivi».
Anche sui posti letto la realtà è diversa. «I dieci posti letto citati nella notifica del sindaco - prosegue Faenza - si riferiscono all’attività della struttura come agriturismo, in realtà, le camere da letto hanno misure che variano dai 23 ai 26 metri quadrati con bagno interno, aria condizionata e frigobar. Ogni stanza, peraltro, ospita nuclei familiari con bambini piccoli. In una stanza addirittura vive una madre con un bambino».
Sala ristorante e spazi comuni sono dotati di televisione e giochi per bimbi. I bambini migranti si divertono nel parco giochi dell’ex agriturismo ignari che fuori, oltre le mura dell’accoglienza, gli adulti evidenziano le irregolarità della stessa.
Lucia Giallorenzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA.