Scuole, tagliati 30 milioni dal piano per l’edilizia

A Salerno erano stati già in parte spesi per la progettazione degli interventi

NAPOLI. La giunta regionale cancella dal bilancio 30 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica, di cui 5,4 destinati alla provincia di Salerno, e la scelta scatena un rimpallo di accuse con Forza Italia. Sono fondi stanziati da una delibera della giunta Caldoro, che secondo i forzisti Palazzo Sant’Agostino avrebbe in parte già speso per il progetto esecutivo dei lavori. Ma con un particolare: la Regione non avrebbe mai avvertito la Provincia della cancellazione, innescando un cortocircuito istituzionale e finanziario. Le risorse erano confluite nel Piano triennale delle opere pubbliche, approvato dalla provincia di Salerno lo scorso 22 dicembre. Prevede numerosi interventi di messa in sicurezza, sotto la rubrica “Adeguamento funzionale degli ambienti per l’apprendimento negli edifici scolastici”. Ma i fondi per i lavori sono stati cancellati oltre un anno prima, con una delibera della giunta regionale dell’ottobre 2015. Sono trasferiti sul programma triennale “Scuola Viva”, con cui Palazzo Santa Lucia punta a potenziare l’offerta formativa del sistema scolastico regionale, attraverso una serie di attività: laboratori artigianali, di arte, teatro, musica, sport e anche percorsi di consulenza psicologica.
Forza Italia chiede le dimissioni dell’assessore Lucia Fortini. «Alla prima seduta utile - dichiara il capogruppo di Fi, Armando Cesaro - presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale all’Istruzione, ma anche una risoluzione che impegni la Giunta del governatore Vincenzo De Luca a revocare immediatamente la delibera con la quale ha cancellato i 30 milioni di euro destinati alle Province per gli interventi di edilizia scolastica e a stanziare ulteriori risorse per mettere in sicurezza le scuole e garantire l’incolumità degli studenti». Il deputato Paolo Russo annuncia un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Fortini reagisce all’attacco con un’articolata nota. «La tentazione è quella di proporre una mozione non per chiedere dimissioni, ma per invitare il gruppo regionale e altri esponenti di Forza Italia a un ripasso delle procedure amministrative, magari all’ora del tè, in una delle quasi 500 scuole che grazie alla Regione sono aperte anche di pomeriggio - afferma l’assessore -. In realtà, a dimettersi dovrebbe davvero pensare chi, di nuovo, tira in ballo una delibera del 2015, negli ultimi mesi della precedente legislatura, senza comprendere bene, leggendo gli atti, che i 30 milioni in questione non sono altro che risorse derivanti da premialità degli Obiettivi di Servizio che, per chi non lo sapesse, nell’ambito del Quadro Strategico Nazionale della Programmazione 2007-2013, sono risorse destinate ad “elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione”. Per cui nessuna risorsa è stata sottratta all’edilizia scolastica. Anzi: autonomamente il ministero, titolare della decisione, ha poi consentito l’utilizzo di una quota parte del finanziamento proprio per l’edilizia scolastica».
Per Fortini sostenere che le scuole cadono a pezzi a causa «di una nostra delibera di riprogrammazione di 30 milioni di euro di fondi, risorse che comunque la Regione Campania non ha ancora ricevuto dal Governo, è una sciocchezza talmente grossa che si commenta da sola. Non ci siamo limitati ai compiti stretti che riguardano la nostra funzione e le nostre deleghe, ma ci siamo fatti carico anche di problemi e di emergenze che sono competenza di altri enti, come nel caso – ricorda - dell’agibilità delle scuole superiori nel territorio casertano, la cui gestione, com’è noto, attiene alla Provincia. Lo stiamo facendo senza recriminare, senza strumentalizzare. Quello dell’edilizia scolastica è infatti un tema serio».
A queste parole risponde ancora il gruppo di Forza Italia: «L’assessore Fortini ci conferma finalmente che quei fondi sottratti all’edilizia scolastica non potevano essere toccati tant’è che sono andati persi ben 24 mesi perché il ministero ha semplicemente bocciato la sua riprogrammazione, cioè la cancellazione dei fondi destinati a garantire la sicurezza degli studenti campani, costringendola a rimettere le risorse al loro posto».
Gianmaria Roberti
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