RITORNO IN AULA

Scuole, restart con le classi “dimezzate”

Il Governo conferma l’ok alle attività in presenza dal 7 gennaio

SALERNO - Le attività didattiche in presenza di tutte le scuole italiane ripartiranno il 7 gennaio. Non c’è più alcun dubbio. Il possibile, ulteriore rinvio ipotizzato negli scorsi giorni è stato spazzato via ieri in una giornata in cui si sono succeduti gli incontri per definire il piano sulle modalità della riapertura delle classi. Definendo anche alcuni paletti come quello del numero degli studenti che potranno essere in aula. Su questo dettaglio ha “vinto” la linea del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca: le attività didattiche, infatti, in una prima fase vedranno soltanto il 50% degli studenti. Metà classe fra i banchi, il restante a casa con la Dad. È il punto di partenza dell’accordo sancito ieri che il Ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha definito «un grande lavoro di responsabilità collettiva e un bell’esempio di collaborazione leale su un tema che sta a cuore a tutto il Paese».

A chiarire che non ci sarebbero stati ulteriori rinvii già c’aveva pensato il premier Giuseppe Conte: «Dobbiamo ripartire, cercando di ripristinare la didattica in presenza almeno al 50% anche per quanto riguarda le scuole secondarie superiori», ha detto il Presidente del Consiglio nel corso della registrazione di “Porta a Porta”.

«Lo faremo con il massimo della flessibilità per quanto riguarda il sistema integrato: orari scolastici, dei trasporti e via discorrendo ». Il succo del discorso, però, è stato trattato nel corso della conferenza unificata che ha visto la partecipazione, oltre che dei ministri competenti, pure dei rappresentanti delle regioni. Nel corso del summit sono stati dettagliati i punti del piano preparato dagli esponenti del Governo. È ancora una bozza che potrà subire delle modifiche di qui ai prossimi giorni. Ma sarà il caposaldo da cui partire. Le linee guida concordate da Regioni, province e comuni prevedono la realizzazione di un sistema di comunicazione rapido attraverso cui le scuole «sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro in classe».

Un’operazione che dovrà essere messa in piedi «prevedendo anche l'ausilio delle autorità sanitarie militari» e «la presa in carico di eventuali persone sintomatiche » per effettuare screening in caso di presenza di positivi. Grande attenzione, poi, pure ai trasporti: l’intero servizio pubblico dovrà essere riprogrammato, gli Enti locali dovranno segnalare gli eventuali servizi aggiuntivi da attivare per evitare assembramenti. L’eventuale sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza dovrà essere prevista «come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche ». Il Governo, poi, si impegna a incrementare «il Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane».