RITORNO IN CLASSE

Scuola, ripresa ad handicap: ripartono solo le primarie

Il 7 gennaio prime e seconde; l’11 fino alle quinte; il 18 medie e le superiori il 25

SALERNO -  Il 7 gennaio ritorneranno in classe in Campania solo le prime e seconde elementari; e, gradualmente, fino alla fine di gennaio, tutti gli studenti di ogni ordine e grado. L’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, cambia nuovamente idea, perché dopo aver annunciato di voler rinviare il rientro a scuola di almeno una settimana, adesso apre alla possibilità di riprendere da dove si era lasciato. «Valuteremo la curva dei contagi – spiega – e ricominceremo lo screening degli alunni e avvieremo una riapertura graduale». Tutto sarà condiviso e valutato con l’Unità di crisi. «È un percorso condiviso – evidenzia Fortini in una lunga dichiarazione rilasciata ieri all’Ansa - anche con le parti sociali e infatti mercoledì (domani, ndr ) ho una riunione con i sindacati per fare il punto prima della riunione con l’Unità di crisi nei primi giorni dell’anno nuovo». La Fortini immagina un percorso che prevede dall’11 gennaio la riapertura di tutte le classi della scuola primaria, poi dal lunedì successivo, il 18 gennaio, tutte e tre le classi della secondaria di primo grado e dal lunedì 25 la secondaria di secondo grado. Le tappe del ritorno in classe, però, spiega l’assessore, verranno sempre valutate sull’andamento dei contagi: «Abbiamo previsto un allargamento della frequenza ogni lunedì in modo che il giovedì-venerdì precedente possiamo valutare lo stato della pandemia in Regione e verificare se si possono riportare in presenza altri studenti».

Il rebus degli orari d’ingresso. I blocchi di orario di ingresso indicati dalle varie Prefetture - Salerno compresa - per non affollare i trasporti pubblici e il 50% della frequenza indicata dal governo non sembrano convincere la Fortini: «Sui due blocchi di orario di ingresso alle 8 e alle 10 spiega - so che non c’è un apprezzamento da parte delle scuole. Se cominci alle 10 e devi fare sette ore, come accade ad esempio negli istituti tecnici con i laboratori, diventa davvero pesante per i ragazzi, ma anche per i docenti, perché un professore che entra in servizio alle 8 può finire alle 17. In questo momento però la priorità sono i ragazzi, e capisco che se fai il liceo e cominci alle 10 sei messo alla prova fino al pomeriggio. Su questo però decidono le singole scuole in autonomia io non posso entrarci, si coordinano con l’Ufficio scolastico regionale che dipende dal Miur». Sulla quota 50%, spiega, «avevo proposto di far svolgere il 50% delle ore organizzate direttamente dai singoli dirigenti scolastici, perché ognuno conosce la propria scuola. Ci possono essere classi con maggiori difficoltà rispetto ad altre, ad esempio la seconda fa lezione in presenza e la quarta che sta andando bene prosegue la dad. L’importante è che al massimo il 50% degli studenti sia ogni giorno a scuola. Si può fare anche tre giorni in presenza per un gruppo e tre giorni per un altro, decideranno».

La paura delle famiglie. Su tutto il team della scuola, però, pesa la paura delle famiglie: «Il polso della situazione - spiega Fortini mi dice che l’80% dei genitori non vorrebbe tornare in presenza, in particolare per elementari e medie. Il problema è che se dai possibilità di scelta, cosa che non si potrebbe fare nella scuola dell’obbligo, rischi che le persone fino a maggio non facciano frequentare nessuno. Invece avevo proposto una valutazione sui singoli casi, ad esempio se hai conviventi fragili, come i nonni, puoi chiedere la Dad. Su questo c’è stato anche un accenno da parte del Miur, vediamo. In generale bisogna convincersi tutti che dobbiamo abituarci all’idea che i figli tornano a scuola, uscendo dalla rigidità che è servita per mantenere sotto controllo la seconda ondata».

Lo scontro “Sì Dad” e Consigli d’Istituto. Proprio ieri il coordinamento dei presidenti dei Consigli d’Istituto della Campania ha chiesto un incontro con la Fortini per sollecitare il ritorno tra i banchi. «In Campania la curva epidemiologica continua ad appiattirsi – evidenzia il coordinatore regionale, Almerico Ippoliti - ma la ripresa in presenza della scuola sembra destinata a slittare ancora e non se ne comprende il motivo». Dunque il coordinamento dei presidenti dei consiglio d’Istituto della Campania spinge affinché la campanella suoni subito dopo le festività natalizie, ma concorda con «la possibilità – rimarca Ippoliti - che la percentuale degli studenti in presenza delle scuole secondarie di secondo grado si attesti al 50% lasciando, comunque, all'autonomia scolastica l'ultima decisione in merito». I presidenti dei Consigli d'Istituto indicano anche alcune azioni da inserire nella prossima ordinanza anti-Covid per la gestione dei contagi all’interno delle scuole. Tra queste, la proposta che «i sindaci possono sospendere le lezioni scolastiche in presenza solo in quelle scuole in cui negli ultimi 7 giorni vi sia stato un aumento dei casi di Covid pari almeno al doppio della settimana precedente e comunque non inferiore al 20 per cento degli alunni della stessa scuola». E da Salerno il gruppo Facebook “Genitori Salerno SÌ Dad”, che ha più di 1100 adesioni, invia una lettera al presidente della Regione, Vincenzo De Luca e al sindaco Enzo Napoli. «In tempo di Covid – scrivono i promotori, Antonio Ilardi e Mary Buono -la garanzia per la salute e la certezza della continuità delle attività scolastiche possano essere conseguite solo dalla permanenza della modalità della didattica a distanza». Ilardi e Buono chiedono a nome di tutti i membri del gruppo, tra le altre cose, che il rientro in presenza il 7 gennaio non «sia automatico » ma sia prevista «la facoltà per i genitori di scegliere, nel corrente anno scolastico, tra didattica a distanza e didattica in presenza per i propri figli (salvo che per le prove di esame), avviando immediatamente tale sperimentazione nella scuola primaria».

Gaetano de Stefano