Scuola per estetiste Sette “avvisati” per truffa e falso

Nel mirino dei carabinieri finisce la “Spei” di via Gonzaga Il legale dell’istituto: «Accuse infondate, chiariremo tutto»

Registri delle presenze falsificati ed allievi invitati a sottoscrivere contratti biennali non regolamentari. E’ quanto emerge da una inchiesta dei carabinieri sulla Spei, scuola professionale di estetica italiana, che ha portato all’emissione di sette avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di tre responsabili della struttura di via Gonzaga e di quattro insegnanti. Le ipotesi di reato sono di falso ideologico di privato in atto pubblico, estorsione e truffa aggravata ai danni di Palazzo Sant’Agostino e della Regione Campania, per aver eluso il controllo del centro di formazione professionale della Provincia, attestando falsamente la formazione di parrucchieri ed estetiste senza il raggiungimento delle presenze minime alle lezioni, secondo i carabinieri della compagnia di largo Pioppi. Le indagini degli uomini del capitano Gennaro Iervolino si sono poi concentrate sulla sottoscrizione di contratti biennali in violazione della normativa di settore, che configurerebbero l’ipotesi di una estorsione nei confronti di alcune allieve. «Nessuna delle accuse è fondata - taglia corto l’avvocato Silverio Sica, legale della Spei - Ho chiesto che i miei assistiti vengano interrogati al più presto in modo da chiarire definitivamente la vicenda e da non danneggiare oltre il prestigio di un istituto specializzato». La sottoscrizione biennale dei contratti, è infatti una pratica comune a tutte le scuole di formazione professionale, «che in questo modo possono effettuare una programmazione migliore, avendo contezza del numero degli allievi che seguiranno i corsi per un biennio», ha continuato il legale. In passato la normativa era disciplinata da una circolare regionale «che non era sufficientemente chiara», a cui ne è seguita recentemente un’altra che prevede il rinnovo dei contratti di anno in anno, dunque escludendo la possibilità di sottoscriverli aprioristicamente per un biennio così come è avvenuto. «Abbiamo tutta la documentazione pronta, la scuola non ha commesso nessun reato», ha incalzato il penalista. Intanto anche nella giornata di ieri i militari della compagnia di Salerno hanno acquisito nuove testimonianze delle alunne dell’istituto di via Gonzaga per fare luce sulle denunce da cui è poi nata l’inchiesta giudiziaria. Ferma la reazione della Spei che in una nota ribadisce «la totale infondatezza delle accuse rivolte ad un ente che opera da oltre trent’anni nel campo della formazione con risultati assolutamente lusinghieri. La Spei ha formato migliaia di giovani che oggi hanno trovato sbocchi professionali grazie alla formazione da noi fornita».

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