IL REPORTAGE

Scuola Medica, a Salerno il Museo è dimenticato

Il Comune candida l’istituzione a patrimonio Unesco ma i dispositivi virtuali non funzionano

SALERNO - Il cammino è stato avviato con una delibera di giunta ma, per arrivare fino all’Unesco, la candidatura della “Scuola Medica Salernitana” a patrimonio immateriale dell’umanità va costruita e strutturata. La suggestione proposta dall’assessore alla Cultura, Antonia Willburger, e messa nero su bianco nel testo condiviso da tutta l’amministrazione comunale è un percorso che deve culminare nella presentazione di una progetto culturale più ampio che deve essere costruito dagli Enti, dalle istituzione ma anche attraverso la massa critica della città. Finora con la Sovrintendenza e con l’Università ci sono stati dei contatti formali per sondare un loro possibile coinvolgimento ma i passi ufficiali vanno ancora definiti. Se, però, si è compreso che per dare un ruolo nella cultura europea alla città non bastano le Luci d’Artista, per come è attualmente la situazione c’è da fare ancora parecchio. L’unico segno tangibile dell’esistenza della “Scuola Medica Salernitana” nel cuore antico della città è il Museo virtuale, in via dei Mercanti che - se non fosse per il lavoro della cooperativa Galahad - sarebbe già chiuso e dimenticato. La passione di chi guida il visitatore nella sala ricavata all’interno della Chiesa di San Gregorio fa solo emergere ancor di più le potenzialità inespresse di questo piccolo spazio.

Eleonora Tedesco

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