il caso

Scritte contro i musulmani Allarme a Nocera Superiore

NOCERA SUPERIORE. «Non siamo terra d’Islam». Forse in altri tempi, questa scritta, comparsa sulle pareti della stazione locale di Nocera Superiore e lungo le mura antiche dirimpetto Villa Lanzara e...

NOCERA SUPERIORE. «Non siamo terra d’Islam». Forse in altri tempi, questa scritta, comparsa sulle pareti della stazione locale di Nocera Superiore e lungo le mura antiche dirimpetto Villa Lanzara e accanto alla scuola elementare De Amicis in zona Croce, non avrebbero destato allarme.

Ma oggi viviamo in un contesto storico ben diverso. Queste frasi, accompagnate da croci celtiche, hanno fatto il giro del web e destato l’allarme di cittadini e forze dell’ordine sul territorio. Le segnalazioni sono arrivate sia presso il comando di polizia comunale che alla locale stazione dei carabinieri.

«Intensificheremo i controlli e ci accorderemo con la caserma dei carabinieri in merito alla faccenda», rassicura il comandante Giovanni Vitolo. «Nulla è da sottovalutare». La gravità dell’accaduto risiede nella doppia operazione vandalica che, a giudicare dalle postazioni in cui sono comparse le scritte, sembrerebbe premeditata. Perplessità ha destato anche la stessa frase nei pressi della scuola elementare di Viale Croce, sulle mura di fronte l’antica Villa Lanzara, di modo che genitori e bambini potessero leggerla. «Sono gesti di inciviltà di barbari, con messaggi che non appartengono ad una società civile», rincara duro il sindaco di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano. «Provvederemo alla pulizia delle pareti e chiederemo alle forze dell’ordine ancora più attenzione rispetto a quella che già presentano».

Secondo il primo cittadino non c’è alcun allarme razzismo in città e conferma la volontà di collaborazione dell’amministrazione con istituti scolastici, dirigenti e insegnanti per un percorso teso a contrastare fenomeni di razzismo. I due episodi finora denunciati colgono di sorpresa una cittadina in cui anche nelle scuole c’è integrazione sociale con presenza di bambini russi, ucraini, marocchini. «Gli insegnanti devono saper preparare attività concrete in gruppi di bambini di diverse culture e religioni, per costruire il rispetto e la condivisione»,dice la docente del II Circolo, Pina Pisacane. Lo storico venditore presso la stazione nocerina, Nassiri Abdellah, si è detto sorpreso. «Mi trovo ormai da 26 anni in Italia. Qui lavoro, ho famiglia e ci sentiamo tranquilli», dice il signor Abdellah, marocchino, con quattro figli integrati nella comunità. «C’è brava gente qui. Queste cattive persone che hanno sporcato i muri di sicuro vengono da fuori». Si sono scomodati anche gli scout territoriali, con la denuncia presentata dal responsabile del gruppo, Francesco Sessa.

(d. s.)

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