Scoperto il distretto di scarpe e abiti falsi Dodici sotto accusa

Gli stabilimenti individuati a Scafati, Pompei e Scampia Contraffatti almeno duecentomila capi di rinomate griffes

SCAFATI. Scarpe, camicie, t-shirt, pantaloni e occhiali griffati, tutti rigorosamente falsi. Circa 150mila capi d’abbigliamento pronti per essere venduti nel mercato nero.

A scoprire e smantellare un intero «distretto industriale del falso» - tra le province di Napoli e Salerno a Scafati, Pompei e Scampia - i finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

Ad essere denunciate, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Catello Maresca della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono state 12 persone mentre durante le perquisizioni sono stati individuati 27 lavoratori in nero, tra cui un minorenne.

A far parte del distretto industriale del falso due opifici, tre sartorie clandestine e cinque depositi, al cui interno sono stati individuati circa 150.000 capi di abbigliamento della collezione primavera-estate dei noti marchi Gucci, Hogan, Burberry, Harmont& Blaine, Fred Perry, Ralph Lauren, oltre 200.000 etichette, nonchè impianti, stampi, attrezzatura varia.

I laboratori, gli impianti, le materie prime e i prodotti contraffatti sono stati posti sotto sequestro. «La cura certosina dei dettagli e l’utilizzo di software sofisticati per la riproduzione dei loghi delle note griffe - spiegano dalla Guardia di Finanza - hanno permesso la realizzazione di prodotti di ottima fattura, idonei ad ingannare anche l’occhio degli intenditori più esperti. In particolare, erano specializzati nella produzione di calzature Hogan contraffatte».

All’interno di un opificio sono stati trovati numerosi stampi in alluminio per la realizzazione delle suole in gomma, risultati sottratti alla casa madre, macchine e attrezzature professionali, oltre a due tonnellate di «polimeri in gomma», materia prima per la produzione delle calzature.

Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino ha consentito di fare piena luce anche su ruoli e compiti dei membri dell’organizzazione, nonchè di ricostruire i movimenti finanziari sottesi ai vari passaggi commerciali e, quindi, l’intera filiera distributiva, a partire dai centri di approvvigionamento delle materie prime sino ad arrivare ai luoghi di fabbricazione, confezionamento e stoccaggio dei prodotti contraffatti, destinati alla commercializzazione sull’intero territorio nazionale. Molti di questi prodotti finiscono poi sulle bancarelle dei mercati.

Di recente due cittadini stranieri, originari del Senegal, sono stati denunciati a piede libero perché trovati in possesso di circa 50 pezzi di pelletteria delle più prestigiose marche e case di moda, abilmente contraffatte.

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