istanza di fallimento

Scontro tra tribunali casertani sul rischio crac per la Eldo

Dieci giorni. È questo il termine che i tribunali di Santa Maria Capua Vetere e di Aversa si sono dati per decidere sull’istanza di fallimento della Eldo Spa, altrimenti si passerà in Cassazione,...

Dieci giorni. È questo il termine che i tribunali di Santa Maria Capua Vetere e di Aversa si sono dati per decidere sull’istanza di fallimento della Eldo Spa, altrimenti si passerà in Cassazione, facendo slittare tutto di almeno sei mesi. Questo quanto emerso ieri mattina durante la prima udienza al tribunale “Napoli Nord” di Aversa dove sarebbe dovuto ricominciare il processo dopo il trasferimento da Santa Maria Capua Vetere circa un mese fa. Ci si aspettava un avvio dei lavori ma la situazione è apparsa subito più complicata. Il tribunale di Aversa, infatti, ha rigettato l’ipotesi di svolgere nella sua sede il processo in quanto questo era già stato avviato in quel di Santa Maria e pertanto lì avrebbe dovuto concludersi. Dall’altro lato, il tribunale di Santa Maria ha affidato al tribunale di “Napoli Nord” di Aversa tutti gli incartamenti poiché Orta di Atella, città del casertano sede legale della Eldo Spa, risulterebbe sua zona di giurisdizione. Insomma, nessuno vuole portare avanti questo processo, troppo impegnativo sia a livello mediatico che per la complessità. Una cosa è certa: qualcuno dovrà pagare, e salato anche, dato che il passivo fino ad oggi registrato dalla Eldo è di circa 80 milioni d’euro, tra Inps non versata, Iva e fornitori, senza contare i salari dei dipendenti. Se nemmeno dalla liquidazione totale dei beni del marchio non si dovesse raggiungere tale cifra, scatterebbe il reato di bancarotta fraudolenta, con le conseguenze penali del caso. Il tutto, però, a data da destinarsi. Si, perché il caso non finisce qui. Data l’impossibilità di accordo durante la seduta di ieri, sono stati stabiliti dieci giorni di tempo per trovare una soluzione diplomatica al caso e decidere a quale dei due tribunali affidare l’incarico. Nel caso di un mancato accordo tra le parti, cosa molto probabile stando a chi ha assistito alla seduta, starebbe alla Corte di Cassazione prendere una decisione su dove svolgere il processo. Decisione che la Cassazione dovrebbe prendere entro sei mesi, facendo slittare tutto il processo a fine 2014, salvo imprevisti. Nel frattempo, dal punto di vista degli ex dipendenti Eldo, la situazione s’ingarbuglia ulteriormente. Giovedì una delegazione dei 253 lavoratori che da mesi stanno dando battaglia andrà in Regione a chiedere un colloquio con l’assessore al Lavoro Severino Nappi. L’imprevedibilità dell’esito della questione legale non fa presagire nulla di buono e i lavoratori vogliono essere sicuri che i fondi per la cassa integrazione straordinaria – approvata a dicembre per 12 mesi ma già ridotta a 6 – siano effettivamente stati stanziati. Al momento nessun versamento è stato effettuato e ciò porta malumore.

Emilio D’Arco

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