LA VIOLENZA

Scontro tra baby gang: «Sguardi fieri e vanterie nelle chat»

Il questore: «Atteggiamento che ferisce». La pm: «Contrapposizione radicata»

SALERNO - Incedevano con fare orgoglioso molti dei minorenni fermati ieri mattina per la rissa sul lungomare il 15 maggio scorso. Quasi con spavalderia sono scesi dalle auto della polizia, nell’atrio interno della caserma Pisacane o negli uffici della polizia giudiziaria alla Procura per i minorenni. Ad attenderli fuori i familiari, placidamente, quasi come se attendessero che i figli uscissero da scuola. Un atteggiamento che ha colpito in modo particolare le forze dell’ordine. Volti in lacrime non ce n’erano. Del resto, nelle chat di alcune dei fermati ci si vantava perfino con la ragazza di quanto era accaduto e si elencavano i partecipanti alla rissa. Particolarmente colpito proprio il questore Maurizio Ficarra: «Nonostante i tanti anni di esperienza, abbiamo visto molti arrestati adulti dall’atteggiamento dimesso. In simili circostanze, stamattina, vedere questi ragazzi che procedevano con andamento quasi di orgoglio ci ha ferito molto. Ci è dispiaciuto. Ci porta amarezza».

Il capo della polizia in provincia ha ricordato che il «controllo della società e delle famiglie sui giovani deve essere più incisivo. A volte, in assenza di questo, i ragazzi si illudono di poter avere certi atteggiamenti, ma poi siamo riusciti a fermarli per tempo, perché i propositi erano bellicosi ». Elevatissime le possibilità che ci fossero altre risse. A ribadirlo, proprio il capo della procura per i minorenni, Patrizia Imparato: «Non poco allarmante quanto emerso dall’indagine. Esiste uno strutturato antagonismo tra due opposte fazioni che si fronteggiano da anni. È una triste realtà che per fortuna la Squadra mobile aveva già nei propri obiettivi». Il magistrato, riferendosi agli indagati, ha aggiunto: «Si tratta di due gruppi chi si fronteggiano per un mero predominio sul territorio, che significa “Qua ci sto io quindi non ci devi stare tu”».

Il procuratore soggiunge: «È allarmante quanto emerso perché non è casuale; alla base c’è un aspetto radicato di contrapposizione. Doveroso il nostro intervento, anche perché era volontà di tutti i partecipanti andare avanti con nuove reazioni a catena, aggressioni nei confronti dell'avversario “reo” di essere appartenente a un gruppo di una zona diversa dalla propria». Emergenza sicurezza a Salerno? «La nostra vigilanza - ha detto il questore - è sempre attenta. Abbiamo una città piena di videocamere, i nostri poliziotti che pattugliano tutta la giornata e il controllo del territorio ce l’hanno le forze dell'ordine. Salerno può ritenersi una città tranquilla, quando accade qualcosa c’è la risposta immediata».

(s.d.n.)