Scontro tra Amatruda e Maccauro

Il giornalista: «Marchettari politici». L’imprenditore: «Aggressione camorristica»

SALERNO. Volano gli stracci tra il presidente di Confindustria Mauro Maccauro e alcuni rappresentanti del centrodestra salernitano. Motivo del contendere, la sua partecipazione, insieme a quella di altri rappresentanti istituzionali, alla manifestazione alla stazione marittima promossa da Piero De Luca.

Ad aprire le danze, nella mattinata di ieri, era stato l’ex candidato sindaco Gaetano Amatruda. In un post su Facebook aveva definito «marchettari istituzionali» i relatori della tavola rotonda. «È una vergogna – ha tuonato il portavoce dell’ex presidente Stefano Caldoro – ed è lo specchio del sistema di potere salernitano. La confusione fra politica e ruoli istituzionali, l’ipoteca dei figli del capo sui gruppi dirigenti e sulla città, il familismo amorale che diventa regola e metodo». Rivolgendosi al presidente di Confindustria, Mauro Maccauro, e all’imprenditore Agostino Gallozzi ha scritto: «Mi spiace per personalità che stimo come Maccauro e Gallozzi. Credo però che sia un grave errore mischiarsi ai marchettari istituzionali».

Secondo Amatruda l’iniziativa è stata «lo specchio della crisi, è l’inconsistenza dei gruppi dirigenti e del burattino che presta il volto (riferendosi a Enzo Napoli)». «È la fotografia del provincialismo dei protagonisti economici del territorio salernitano – ha concluso – in quanto questi signori dovrebbero costruire rapporti, avere interlocutori europei, puntare sulla competitività. Invece seguono proni. Così non cresce Salerno, si accreditano solo posizioni di potere». E contro si sistema deluchiano si è scagliato pure Roberto Celano: «Da sempre denuncio – ha detto – il sistema di potere, la cappa asfissiante costruita sulla città che uccide il merito e favorisce la fedeltà al potere». «Di quel sistema – ha aggiunto – fanno organicamente parte tutti coloro che in questi hanno dato vita a trasversalismi, hanno avuto atteggiamenti ondivaghi e comodi per chi controlla socialmente la città, sono stati compiacenti col potere per non inimicarselo». Celano senza fare nomi, punta il dito contro chi «anche con metodi beceri e vergognose cadute di stile, sono il braccio armato del finto progressismo, dopo aver condotto una finta opposizione».

Non si è fatta attendere la replica del presidente di Confindustria che, durante il convegno, ha voluto attirare l’attenzione «sull’aggressione mediatica di stampo camorristico» avvenuta nei suoi confronti. «Non credo di meritare un’aggressione mediatica come questa da una persona con la quale ho avuto anche un incontro da candidato sindaco nel corso del quale disse di avere stima per me. Mi diede anche un conto corrente, cosa legittima, fortunatamente però non abbiamo fatto versamenti perché 48 ore dopo non era più candidato». «Non consento a nessuno – ha poi continuato – queste parole volgari e di dirmi quello che devo fare. Io, come gli altri, sono stato invitato e non sono stato costretto. Credo che, in questo periodo, bisogna partecipare a tutti gli inviti politici. Sono a disposizione per incontrare qualsiasi candidato sindaco».

Anche il sindaco Napoli non si è sottratto alla replica. «Siamo costernati, ma sono polemiche mediocri. Chi è mediocre resta sempre tale, chi tenta di fare qualcosa di specifico si separa da questa schiera».

Lapidario, invece, il commento del presidente della Camera di Commercio Andrea Prete. «Questa non è dialettica politica, è solo maleducazione».

(Angela Caso

e Gaetano de Stefano)

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