Scontro Imparato-Accetta Nuovo round sulla Certosa 

La Comunità Montana: «Se dobbiamo traslocare, devono darci 180mila euro» Il sindaco snobba l’incontro e attacca: «Non ho nulla da dire, parleranno le carte» 

PADULA. Continua ad essere una tregua armata quella in atto tra il sindaco di Padula, Paolo Imparato ed il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta, quest’ultimo destinatario di una lettera inviata a gennaio dal primo cittadino con la quale gli veniva richiesto di liberare entro il 31 marzo prossimo i locali della Certosa di San Lorenzo utilizzati dall’ente montano come sede istituzionale. L’amministrazione comunale padulese aveva fatto sapere che lo “sfratto” non è legato a dissidi di natura politica, tra l’altro sia Imparato che Accetta fanno parte del Pd, ma alla necessità di mettere in atto delle attività legate all’accordo di valorizzazione della Certosa tra il Comune di Padula e il Polo museale della Campania, tra queste quella di mettere in rete i musei, la Certosa di San Lorenzo e i tanti beni culturali presenti sul territorio comunale, attraverso un sistema di gestione degli stessi che prevede la possibilità di avere un’unica biglietteria per poter svolgere delle visite integrate e guidate. Dopo qualche giorno dalla ricezione della lettera c’era anche stato un incontro tra le parti in causa, ma senza la presenza del sindaco di Padula. In quella circostanza sembrava fosse tornato il sereno con il ritiro della richiesta di liberare i locali. In realtà però la questione non sembra affatto chiusa e anzi Imparato potrebbe tornare nuovamente alla carica: «Io su questa vicenda – ha dichiarato il primo cittadino – non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione, ho scritto una lettera e l’ho fatto perché ci sono delle valide ragioni. Non ho partecipato all’incontro che c’è stato con il presidente Accetta perché non ho nulla da dire e nulla dirò in futuro, a parlare saranno le carte». Le parole di Imparato sono tutt’altro che indice di una riappacificazione. Accetta dal canto suo non ha gradito la richiesta fatta dal Comune di Padula alla quale aveva risposto con un’altra lettera sostenendo che se i locali dovranno essere lasciati liberi entro il 31 marzo il Comune dovrà restituire alla Comunità Montana 180mila euro, cifra che corrisponde al credito residuo maturato per aver eseguito i lavori di ristrutturazione dei locali per un importo pari a circa un milione di euro visto che 820mila euro sono stati già scalati in quanto la Comunità Montana avrebbe dovuto pagare ogni anno 45mila euro di canone annuo di locazione fino al 2023 e il canone è stato scalato dalla somma spesa per i lavori. Se quindi da una parte Imparato sembra non voler demordere, dall’altra il presidente Accetta non ha intenzione di cedere. «Abbiamo avuto un incontro con due esponenti dell’amministrazione comunale – ha dichiarato Raffaele Accetta – e abbiamo ribadito che la ragione è dalla nostra parte perché abbiamo tutto il diritto di restare in quei locali fino al 2023. La nostra nuova sede è quasi pronta e contiamo quanto prima di poterci trasferire ma questa è una decisione che spetta alla Comunità Montana e non ad altri».
Erminio Cioffi
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