Scontro a sinistra: manifesto del Pd contro la Masullo

Il manifesto del partito: «Finta moralista».La replica: «Attacco volgare»

SALERNO. All’incontro con l’ordine degli ingegneri, il telefonino di Rosa Masullo squilla ossessivo.«Scusate, sono i miei che sono in fibrillazione per un volgarissimo manifesto» spiega la candidata a sindaco di Rifondazione e Idv. Il manifesto è quello fatto affiggere ieri mattina dal Pd, che le ribadisce l’accusa di fiancheggiare la destra e le rimprovera di tacere, da «finta moralista» su «nomine Asl per gente senza titoli». Itoni sono duri.L’ex assessore alla casa è definita «monica spogliata», accusata di essersi candidata per dividere il centrosinistra e fare un favore alla destra. «Dopo aver sostenuto Caldoro-Cosentino alla Regione - si legge - e avuto in cambio l’incarico dal presidente della Provincia per le pari opportunitá, si presenta senza decenza e senza coerenza per moralizzare.Nel frattempo, a quarantamila euro, fa la responsabile di un piano sociale di zona, non si sa con quale competenza specifica».

La replica è a tamburo battente:«L’incarico al Piano sociale risale al 2004, è alla luce del sole e dipende da ventuno sindaci, di cui mi onoro di avere la stima. Le mie competenze in materia, le conoscono bene gli assessori di De Luca, e comunque sono pronta a mettere il mio curriculum su internet. Spiegassero loro quali competenze hanno le persone che hanno infilato nei consigli d’amministrazione.Certo non si può dire che i miei figli abbiano beneficiato della mia attivitá politica, ma non mi pare che tutti gli altri candidati e consiglieri possano dire altrettanto». Quindi l’affondo: «Parla chi ha avuto doppi incarichi nelle partecipate e problemi legati all’accusa di abuso d’ufficio per alcuni favori ad una famiglia legata alla camorra». Il riferimento lo chiarisce il candidato consigliere Lorenzo Forte: «Parliamo di Nino Savastano» conferma a margine dell’iniziativa con il comitato No Crescent.L’attuale capogruppo Pd alla Provincia si dimise subito dopo il coinvolgimento nell’inchiesta, che si è poi chiusa con l’assoluzione. Nel pomeriggio, arriva la dichiarazione del segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi: «Le risposte della candidata sindaco Rosa Masullo, gli attacchi alla nostra parte politica, le cose che ripete da anni senza specificarle, rivelano ancora una volta il carattere della sua candidatura che è speculare a quella di Anna Ferrazzano. Stanno dalla stessa parte».

Con gli ingegneri, che le hanno consegnato (come agli altri candidati) le loro proposte per Salerno, la Masullo parla di urbanistica e incarichi professionali, metropolitana e abusi edilizi.Spiega che la Consulta delle professioni e delle attivitá produttive, con cui gli ingegneri offrono una collaborazione al Comune, è giá nel suo programma. Punta l’indice su una qualitá architettonica ritenuta insufficiente e insiste sulla necessitá di una filiera istituzionale. «Non significa filiera politica - precisa - ma rapporto tra istituzioni. Se non c’è questo, possiamo presentare tutte le suggestioni che vogliamo ma poi le cose non le riusciamo a realizzare, perché tutto finisce per essere affidato alla filiera politica, che ha il respiro corto». E l’impasse della metropolitana funge da esempio.


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