Scontri forestali-polizia Attimi di tensione a Napoli

Sette operai della Comunità Irno-Solofrana fermati e rilasciati dopo diverse ore In serata incontro con l’assessore Nugnes. Promessi alcuni stipendi per venerdì

CALVANICO. Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nel corso dello sciopero generale che si è tenuto ieri a Napoli davanti alla sede della Regione . Più di 500 forestali tra cui i cento della "Irno Solofrana", sin dalle prime ore del mattino, hanno preso d'assedio Palazzo Santa Lucia per ottenere un incontro col governatore Stefano Caldoro e l'assessore regionale alla forestazione Daniela Nugnes.

I momenti di maggiore tensione si sono registrati nelle prime ore del pomeriggio quando il gruppo di manifestanti si è scontrato col cordone della polizia munito di attrezzature antisommossa. E’ stato a seguito di questi scontri, che sette forestali sono stati fermati e portati in caserma per poi essere rilasciati qualche ora dopo. La protesta operaia di Napoli si unisce a quella dei “forconi”, iniziata proprio nella giornata di ieri per protestare contro la politica governativa che prevede l’applicazione di misure sfavorevoli agli autotrasportatori.

Sul fronte degli enti montani si respira un clima battagliero. Non sono rimasti affatto soddisfatti i forestali una volta appresa la notizia che la Regione Campania, almeno momentaneamente, avrebbe chiuso i rubinetti dei finanziamenti in attesa della sottoscrizione dell’Apq (Accordo di Programma Quadro), la cui applicazione si scontra con ostacoli di natura tecnico-burocratica. 17 mensilità arretrate, di cui 8 relative all’anno 2012 e le restanti al 2013: questi, in sintesi, i numeri di una crisi senza precedenti.

In serata, dopo un’intera gionata di protesta, una delegazione della Comunità Irno-Solofrana è stata ricevuta dall’assessore Nugnes. Il rappresentante della giunta ha rassicurato che entro venerdì l’assessore al bilancio Giancane troverà, tra le risorse ordinarie, i soldi per pagare alcuni degli stipendi arretrati. Inoltre, ha anche annunciato che a partire da oggi la giunta metterà mano ad un progetto di riforma della legge 11 del 1996.

Gli operai attendono ma non intendono abbassare la guardia.

Mario Rinaldi

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