Sconto in Appello per il figlio del boss

Alessandro Pignataro era accusato con Gennaro Giordano e un terzo complice di due rapine

Sconto in appello per il figlio del boss: Alessandro Pignataro, accusato di una serie di rapine in concorso, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione, con la parziale riforma della sentenza di primo grado comminata in sede di giudizio abbreviato dal gup del Tribunale di Nocera. La decisione è arrivata ieri dalla Corte d’Appello di Salerno. Insieme al giovane Pignataro, figlio dell’ex Nco Antonio Pignataro, era arrivato davanti alla Corte d’Appello anche il complice, Gennaro Giordano, per il quale è stata invece confermata l’iniziale condanna a quattro anni di reclusione disposta dal gup.

Il caso ricostruisce due diverse rapine commesse dai due in una doppia occasione in concorso con un terzo uomo, Adriano Di Cicco, la cui posizione è stata stralciata. Pignataro e Giordano, assistiti di fiducia dall’avvocato Gregorio Sorrento, erano stati condannati per i colpi dell’autunno 2015 al Cioffi Caffè di Nocera Superiore, bottino di circa mille euro, e per il blitz al centro scommesse Agrobet, sempre a Nocera Superiore, da dove furono portati via circa 2500 euro. A incastrarli furono i carabinieri della sezione investigativa del reparto territoriale di Nocera Inferiore, che ricostruirono le fattezze dei tre dai filmati di videosorveglianza, con le conferme arrivate dal sequestro di alcuni indumenti indossati dai rapinatori e ritrovati presso le abitazioni degli indagati durante le perquisizioni.

Il giorno successivo all’ultima rapina i tre furono individuati e fermati lungo via Nazionale tra Cava de’ Tirreni e Nocera Superiore a bordo di una Renault New Twingo nera con le targhe contraffatte con il nastro isolante: erano in possesso di tre pistole clandestine con il colpo in canna, passamontagna e guanti di lattice. L’accertamento, arrivato dopo più colpi registrati nella zona, completò il quadro indiziario seguito dal pm Daria Cioncada, con la richiesta di misura cautelare in carcere per i tre, tutti del quartiere Piedimonte di Nocera Inferiore: il gip accordò le ordinanze in carcere, col successivo processo, le condanne di primo grado e ora, un parziale sconto deciso in secondo grado per uno dei due imputati.(a. t. g.)

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