Scongiuri verso il politico, finisce dai giudici

Costruttore rischia l’applicazione del divieto di dimora per stalking. Stamane l’udienza al Riesame

“Non è vero ma ci credo”. Eppure la superstizione (ammesso che di questo si tratti) può diventare stalking, al punto di far rischiare a un costruttore – Giuseppe Pontecorvo di Battipaglia – l’applicazione del divieto di dimora. A decidere saranno i giudici del Tribunale del Riesame, a cui il sostituto procuratore Roberto Penna ha presentato appello dopo che la richiesta di misura cautelare era stata rigettata dal giudice delle indagini preliminari. L’udienza è fissata per oggi e si preannuncia scoppiettante. Sull’altro fronte del contenzioso penale c’è Gerardo Motta, consigliere comunale a Battipaglia e di recente prosciolto dall’accusa di diffamazione nei confronti del deputato Edmondo Cirielli per quel “cretino” pronunciato in una seduta consiliare. Con Pontecorvo lo scontro a distanza su edilizia e lottizzazioni va avanti almeno dal 2007 e non si sa è per vezzo scaramantico, o proprio per una ritorsione legata ai vecchi screzi, che l’imprenditore avrebbe preso a toccarsi i genitali ogni volta che Motta incrociava la sua strada. La prima occasione, secondo la denuncia del politico, fu il 29 luglio dello scorso anno, poi vi sarebbero stati molti altri episodi finché l’esponente di centrodestra ha dato mandato all’avvocato Orazio Tedesco di presentare querela.

Per il magistrato inquirente non vi sono dubbi che i fatti siano accaduti e che vadano considerati tra le condotte persecutorie sanzionate dal reato di stalking. Lo scorso novembre ha inviato a Pontecorvo un avviso di conclusione delle indagini perché “con condotte reiterate, consistite nel toccarsi provocatoriamente i genitali ogni volta che lo incontrava a piedi o in auto, molestava Motta, procurandogli un grave stato d’ansia e costringendolo a cambiare alcune sue abitudini di vita, come quelle di non recarsi nel bar solitamente frequentato e di percorrere strade alternative per recarsi a lavoro». Presto sarà chiesto il rinvio a giudizio, ma intanto la Procura ritiene che le possibilità di incontro tra i due vadano eliminate e che l’imprenditore debba essere allontanato da Battipaglia. Lui si difende e parla di vicenda ridicola: «Sono tutte falsità – Ha detto – non sono neanche superstizioso e non ho mai fatto cose del genere. Ne parleremo in Tribunale. Sono curioso di conoscere quali siano le eventuali prove a mio carico. (c.d.m.)

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