Salerno

Scompare con i soldi dei clienti. A giudizio un agente di viaggi 

Il titolare di un’attività del centro ha chiuso i battenti e risulta irreperibile. Vacanze saltate e denunce

SALERNO. Fosse un film, il titolo sarebbe quello di “Prendi i soldi e scappa”, anche se con lo sfortunato rapinatore portato sulle scene da Woody Allen il salernitano Alfonso Sergio ha in comune poco o nulla. Lui i soldi li avrebbe prelevati dai conti della sua Agenzia di viaggi in via Fieravecchia, nel centro della città, lasciando senza biglietti e senza voucher più di venti clienti che la vacanza l’avevano già pagata. E scappando, questo sì, in una località che è tuttora sconosciuta.
Era l’estate del 2014 quando il titolare della “Trading & travel” chiuse i battenti all’improvviso, mentre i clienti ancora aspettavano la consegna dei documenti di viaggio. Ieri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita, aggravata dall’abuso di prestazione d’opera, e dal febbraio del 2016 è dichiarato irreperibile da un decreto del pubblico ministero Katia Cardillo. Ha però eletto domicilio presso il difensore, l’avvocato Agostino De Caro, e questo consente al processo di andare avanti, con la prima udienza fissata al prossimo febbraio dinanzi alla prima sezione. Conti alla mano la somma che il 55enne è accusato di avere sottratto a progetti di vacanze e viaggi di nozze supera i 40mila euro, a cui vanno aggiunti altri 23mila euro drenati da una carta di credito che gli era stata consegnata per il saldo di un viaggio e che lui avrebbe utilizzato per pagare altri biglietti aerei a un’agenzia di Bologna, anch’essa parte lesa dall’utilizzo indebito della carta. Scorrendo il campionario delle accuse si trovano pacchetti turistici che vanno dai mille ai novemila euro: soggiorni in Messico, biglietti aerei per Cuba e New York, settimane in resort sul mar Rosso, e ancora crocierie, viaggi in capitali europee o vacanze estive in isole greche. C’è anche una coppia che aveva prenotato la luna di miele: un pacchetto da 9mila euro di cui 7.700 erano stati pagati in acconto e il resto sarebbe stato saldato con le quote di una lista di nozze aperta nella stessa agenzia. In realtà i regali di familiari e amici andarono ben oltre la cifra che serviva per coprire il costo del viaggio, ma agli atti dell’inchiesta risulta che i 4.050 avanzati non sarebbero mai stati consegnati alla coppia.
I raggiri ricostruiti dalla Procura sono avvenuti nel pieno dell’estate. Quando tra l’agosto e il settembre di tre anni fa i clienti andarono a chiedere i documenti di viaggio si sentirono prima rinviare ai giorni successivi e trovarono, infine, la saracinesca abbassata. L’attività non è mai stata riaperta, ieri il giudice delle indagini preliminari Stefano Berni Canani ha firmato il rinvio a giudizio e circa un terzo dei clienti lesi si è costituita parte civile, rivolgendosi tra gli altri agli avvocati Marina Manconi, Luigi Palmieri, Salvatore Crisci, Giovanni Gioia, Sergio Trani.
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