Salerno

Sciopero nelle sale Bingo. «Messi in strada dopo anni»

E Forte (“Salute e vita”) si schiera coi lavoratori: «Ma qui Napoli e De Luca assenti»

SALERNO. Si sono presentati carichi di energia, di rabbia e anche di speranza i circa 120 operatori delle sale Bingo di Pastena e Fratte che ieri mattina hanno indetto lo sciopero delle due strutture. Fino alle 4 di questa mattina, infatti, i due esercizi sono rimasti con i cancelli chiusi a causa della protesta per l’improvvisa procedura di mobilitazione che lo scorso primo settembre ha colpito l’intero gruppo salernitano.

In tutta Italia sono 150 i lavoratori che la società Operbingo ha messo sulla via del licenziamento, ma se per gli altri siti si tratta di un taglio di poche unità, per le due sale salernitane è stata decisa la chiusura totale. In campo i sindacati, dalla Filcams Cgil, alla Fisascat Cisl e Uiltucs fino alla Cisal Terziario. Il 13 ottobre scadrà il termine di 45 giorni in cui sarà possibile effettuare trattative ma già si parla di una proroga per permettere l’incontro già annunciato del 25 ottobre. Un appuntamento che sa di ultima chance dato che l’ultimatum dell’azienda, consistente in proposte alquanto discutibili, secondo le rappresentanze sindacali, appare inaccettabile.

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«Sono proposte inique – dichiarano i lavoratori – Si parte da una diminuzione degli orari di lavoro del 45 per cento fino a un abbassamento dei livelli interni del personale. Condizioni durissime che se dovessero restare tali non potranno essere accolte. Sapevamo bene della condizione economica non propriamente favorevole. Le cose non andavano bene da tempo, ma non pensavamo certo a una scelta così drastica. Si è trattato di un fulmine a ciel sereno che ha colpito persone che lavorano sin dall’apertura della prima sala di Pastena, quindici anni fa. Diverse di queste persone si sono conosciute sul lavoro e si sono poi sposate. Domani rischiano di perdere il lavoro e di vanificare anni di sacrifici mandando all’aria una famiglia intera. Tutto ciò non è tollerabile». Pur in caso di accettazione delle pesanti condizioni poste dall’azienda, non ci sono garanzie circa un mantenimento dell’attuale stato occupazionale: potrebbero infatti essere effettuati dei corposi tagli al personale.

A manifestare, ieri mattina, anche Lorenzo Forte, portavoce del comitato “Salute e Vita” che ancora una volta getta accuse pesanti verso quelli che secondo lui potrebbero essere gli artefici di una gestione errata anche di questa situazione occupazionale. «Sono qui per esprimere la mia solidarietà – ha spiegato Forte – poiché tutti i lavoratori devono avere eguali diritti e sostegno dalle istituzioni. Ci fa specie in questo momento, la cattiva gestione politica sul territorio. In particolare ci chiediamo come mai il sindaco Vincenzo Napoli e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non abbiano manifestato ancora sostegno verso i 120 lavoratori salernitani. Cosa che invece hanno fatto schierandosi al fianco dei Pisano per la questione fonderie, contro il quale combattiamo da anni».

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