Schianto contro l’albero, muore a 17 anni 

Dolore a Battipaglia: Matteo Rinaldi ha perso il controllo dello scooter. Da poco orfano di mamma, studiava al Liceo di Eboli

BATTIPAGLIA. È andato a sbattere contro un albero che dà un tocco di verde allo spartitraffico di viale della Libertà. Matteo Rinaldi, 17 anni, battipagliese, aveva i comandi del manubrio della Honda Shadow 125 semidistrutta. Ed è proprio lo sterzo che – secondo una prima analisi della polizia – lo ha tradito, facendogli perdere il controllo del motoveicolo sul quale viaggiava con un amico rimasto ferito. Matteo è morto sul colpo. Il passeggero, suo coetaneo, se l’è cavata con due settimane di prognosi.
Il tragico impatto è accaduto poco dopo le 23,30 di sabato scorso, quando i residenti di via della Libertà, intere famiglie che si avviavano al riposo notturno nei palazzoni costruiti negli anni Ottanta, avvertono un forte tonfo. Si accendono le luci e si affollano i balconi. Le telefonate ai numeri di emergenza si sprecano. Sul posto arriva l’ambulanza rianimativa con il medico del 118. In pochi minuti la zona è illuminata dai lampeggianti delle auto delle forze dell’ordine. Sono quelli delle volanti del locale commissariato, diretto dal vicequestore Imma Acconcia, e delle gazzelle dei carabinieri, inviate dal maggiore Erich Fasolino.
Sul cadavere del 17enne i soccorritori della Misericordia stendono un telo coprente. Quel sottile panno separa la giovane vittima dalla vista della folla che si è formata spontaneamente ai lati della carreggiata. Ad occhio ci sono circa duecento adolescenti, amici e conoscenti di Matteo e del compagno ferito. Si sono passati la voce. Anzi si sono messaggiati per radunarsi sul luogo del sinistro mortale. Tutti chiusi in un rigoroso silenzio. A pochi metri c’è il corpo senza vita di un loro coetaneo: un giovane come tanti che passava le serate a fare lo struscio nelle vie del centro. Ai poliziotti e ai carabinieri è toccato fare i rilievi e ricostruire la dinamica del sinistro. Al medico legale, invece, constatare il decesso e fare un primo esame esterno. Un rituale già visto e comune in eventi simili.
Da quanto è trapelato, nell’incidente non sarebbero coinvolti altri veicoli. Gli investigatori non escludono neppure la componente velocità. A questa si aggiunge lo stato del manto stradale che, causa i tanti lavori per i sottoservizi, non è per niente uniforme. Ipotesi, certo, sulle quali sono chiamati a fare chiarezza gli inquirenti. Matteo frequentava il liceo classico di Eboli ed era passato per i banchi delle medie alla Salvemini. Era appassionato di fumetti giapponesi e di kickboxing. Era un adolescente vivace e pieno di energie, che da pochi mesi era rimasto orfano di madre. La sua vita è stata spezzata nell’incidente di sabato notte: stroncata in quella frazione di secondo che gli ha fatto perdere il controllo della moto. Ora il suo cadavere è all’obitorio dell’ospedale Santa Maria della Speranza dove è ininterrotta la catena umana di giovani intorno ai familiari. Il pm di turno alla procura di Salerno ha disposto l’autopsia. Lo vuole la prassi. Poi la salma sarà liberata e si terranno i funerali.
Massimiliano Lanzotto
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