IL CASO

Scherzo a un deputato, nei guai un giovane salernitano

Il 20enne Fasulo telefonò al leghista Zicchieri e finse la consegna di due tacchini

SALERNO - «Minacce? Macchè! Era solo uno scherzo telefonico». Due tacchini rischiano d’inguaiare Simone Fasulo, 20 anni, il giovane salernitano che, insieme al padre Gaetano Di Martino, 58, e ad un amico della provincia di Cuneo, suo coetaneo, è stato iscritto al registro degli indagati nel fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Latina (pm Simona Gentile) sulla scorta d’una denuncia sporta da Francesco Zicchieri, classe ’78, di Terracina, deputato della Lega (ne è vicepresidente alla Camera) e coordinatore del Carroccio nel Lazio.

Casus belli, una telefonata lunga poco più di 50 secondi: «Minacce - così le bollò l’onorevole - che hanno toccato me e la mia famiglia». Riferì che «un uomo dalla voce camuffata e dall’apparente accento campano» gli aveva detto: «Hai vinto due tacchini. Li puoi ricevere vivi con la testa o morti senza testa». Per poi esortarlo a far ritorno a Roma. Anno Domini 2020, 25 di settembre: Zicchieri era nella “sua” Terracina, animata dalla campagna elettorale per le amministrative, in attesa dell’arrivo del leader nazionale del partito, Matteo Salvini, al ristorante “Il Tordo” per l’incontro politico che, nelle settimane successive (quando pure il deputato laziale risultò positivo), sarebbe finito nel mirino dell’Asl come uno dei tanti cluster Covid.

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