Scatta il divieto di bruciare la potatura dei castagni

ROCCADASPIDE. Scarti di potatura di castagni da frutto: il Comune ne ha vietato la bruciatura prima della fine del mese di maggio. L’obiettivo è quello di favorire l’insediamento del “torymus sinensis”, antagonista del cinipide del castagno che negli ultimi anni, ha attaccato e distrutto la maggior parte dei castagneti secolari presenti sul territorio di Roccadaspide. Le disposizioni, previste dall’ordinanza, a firma del sindaco Gabriele Iuliano, puntano alla salvaguardia dei vasti castagneti di Roccadaspide, che rappresentano una risorsa non solo ambientale ma soprattutto economica.
La diffusione del cinipide del castagno, altrimenti noto come mosca cinese, ha provocato una vera emergenza fitosanitaria. Nello scorso anno si è registrato un crollo vertiginoso della produzione, che ha toccato quota 90 per cento. Qui si produce la pregiata qualità del “Marrone” di Roccadaspide. Il Comune, per fronteggiare il problema, ha effettuato diversi lanci di “torymus sinensis”, risultato essere l’unico antagonista biologico naturale del cinipide del castagno. Ora l’ente comunale ha optato per un intervento maggiormente incisivo, vietando la distruzione e la bruciatura di scarti di potatura del castagno prima della fine del mese di maggio. In questo modo, la diffusione di parassitoidi indigeni e l’insediamento del “torymus sinensis”, oggetto di introduzioni programmate, sarà favorita.
Gli scarti potranno essere raccolti, distrutti o asportati durante le operazioni di ripulitura dei castagneti, che precedono la raccolta. In quello stadio il “torymus sinensis” è già uscito dalle vecchie galle e ha parassitato quelle formatesi nel corso dell’anno. Per i trasgressori sono previste sanzioni, come stabilito dalla normativa vigente in materia.(a. s.)
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