CAPACCIO

Scarti di concerie nell'oasi verdeLa forestale sequestra l'intera area

I cumuli, altamente tossici, trovati grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, vicinissimi alle sponde del fiume Sele. E' subito scattato l'allarme ambientale e le indagini per risalire ai responsabili

Cumuli di scarti di pellame, considerati rifiuti tossici, sono stati abbandonati sulle sponde del fiume Sele, nel territorio del Comune di Capaccio. A trovarli è stata la Polizia municipale di Capaccio, dopo la segnalazione di un residente. Gli scarti sono stati scaricati in località ''Trentalonè', nei pressi. L'area è stata sequestrata e sull'accaduto è stato inviato un rapporto alla Procura di salerno. Grazie al rinvenimento di resti di documenti cartacei mescolati tra gli scarti di pellame, gli inquirenti potrebbero presto risalire alle concerie responsabili. Gli scarti di pellame provenienti da concerie sono classificati come "rifiuti pericolosi'', essendo trattati con metalli pesanti, altamente inquinanti. Il polo conciario più vicino al Comune di Capaccio è quello di Solofra (Avellino).  Gli scarti di conceria rinvenuti sulla sponda sinistra del fiume Sele potrebbero provenire proprio da aziende di Solofra. Lo ha confermato il comandante della stazione di Foce Sele del Corpo Forestale dello Stato, Marta Santoro.
''Puo' darsi che gli scarti provengano da lì, ma non possiamo ancora esserne sicuri. Certo, tra i residui di lavorazione abbiamo rinvenuto materiale cartaceo molto interessante che stiamo esaminando.''.
La sponda sinistra del Sele si trova nel cuore dell'oasi Foce Sele-Tanagro.
Le pelli abbandonate, sottoposte a trattamento con metalli pesanti, sono state state trovate mentre si procedeva all'abbattimento di alcune baracche realizzate abusivamente.